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I cinque peggiori food trend del 2018

I cinque peggiori food trend del 2018

Alcuni dei tanti food trend del 2018 si sono rapidamente rivelati un fiasco, tra questi il caffè ai broccoli, i gelati ai gusti più bizzarri e il nerissimo croissant al carbone.

I food trend del 2018 hanno spaziato tra colori vibranti, sapori e ingredienti poco conosciuti da riscoprire, decorazioni preziose e prodotti innovativi. Nella riscoperta del sano e del naturale si sono poi fatte strada bevande naturali vegetali, dolci sani e speziati, alternative vegane alla carne, ricette a base di funghi e di verdure ma anche alcuni alimenti che sfidano i tabù culturali occidentali, tra cui gli insetti e il latte di scarafaggio.

Tra le tante tendenze culinarie di quest’anno non sono mancati, però, anche gli immancabili flop, sui cui chef e aziende hanno investito tempo e risorse, ma che nonostante la curiosità generata inizialmente non hanno poi riscosso una grande accoglienza da parte dei consumatori. Andiamo allora a scoprire quali sono stati i cinque peggiori food trend del 2018.

1. Il gelato ai sottaceti e alla mayonese

Nell’arco del 2018 abbiamo visto l’arte del gelato, artigianale e preconfezionato, evolvere verso nuove direzioni e sperimentazioni, sia vegane che a base di prodotti caseari. Da quello con la sfoglia d’oro, a quello colorato e aromatizzato con spezie indiane, a quello ai gusti superfood matcha e avocado, a quello servito in coni neri a base di carbone, il gelato ha assunto forme diverse, ed è stato servito e decorato nei modi più originali.

Tra le tante novità anche due gusti che hanno fatto tanto parlare di sé ma anche storcere il naso (e accapponare le papille gustative) a tanti amanti del gelato.
Il primo è il gelato statunitense ai sottaceti, realizzato in realtà con cetrioli freschi e una nota di acidità data da un goccio di aceto; nonostante qualche feedback positivo di chi lo definisce «fresco e intrigante, nel suo essere sorprendente delizioso e agro-dolce», questo gelato fatica a prendere piede. L’altro trend in fatto di gelati è quello lanciato in Scozia al sapore di maionese Hellmann’s. La notizia di questo gelato, tanto cremoso quanto bizzarro, ha fatto rapidamente il giro del mondo, dividendo in due fazioni coloro che lo hanno provato.

2. Il caffè ai broccoli

Nell’anno del cruelty free e della riscoperta di ingredienti naturali e vegetali, a farne le spese è anche il nostro amato caffè. Dopo quello ai funghi, il 2018 è stato l’anno del caffè ai broccoli, di cui vi abbiamo già parlato. Inventato in Australia e promosso come bevanda curativa, vitaminica e a basso impatto ambientale, questo caffè con aggiunta di polvere di broccoli però non convince. Insomma, le buone intenzioni e le proprietà benefiche a volte non bastano a fare di una buona idea un prodotto di successo.

3. Il croissant vegan al carbone vegetale

Il croissant vegan al carbone attivo, in vendita tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, sembra proprio essere una moda passeggera. Nonostante le foto «food porn» su Instagram e la promessa di un prodotto genuino, poco calorico, salutare, digeribile e allo stesso tempo saporito, una buona parte dei consumatori non approva. Se qualcuno ne critica l’aspetto estetico, associando istintivamente il colore nero a qualcosa di bruciato, la maggior parte sembra non amarne particolarmente sapore e consistenza, definendolo secco e decisamente peggiore degli altri croissant in commercio o, peggio, una semplice trovata di marketing che sfrutta le tendenze alimentari del momento.

4. Il Frappuccino rosa di Starbucks

Seguendo la scia dei cibi rosa amati dai Millennials e in generale del trend instagrammabile e intramontabile dei cibi colorati, Starbuck ha lanciato un nuovo frappuccino rosa brillante. Il tocco di fragola e di vaniglia, con aggiunta di panna, e la consistenza tipica del Frappuccino, lo fanno però assomigliare a un semplice milkshake alla fragola. Che Starbucks stavolta abbia fatto fiasco?

5. Il cibo servito in una ciotola

Il cosiddetto «bowl food» è un piatto molto in voga nel 2018, in genere presentato come ricco di ingredienti sani, nutrienti e spesso vegani, spesso condito con salsine, semi e frutta secca, e servito in una grossa ciotola. La verità è che spesso la grandezza del piatto non giustifica il prezzo elevato, e che spesso questi piatti non sono altro che un miscuglio di superfood crudi e poco conditi. Non stupisce che alcuni ristoranti abbiano inserito questo genere di piatti nei loro menù solo per richiamare l’attenzione dei clienti sul nuovo trend salutista, facendo pagare a caro prezzo la scelta di mangiare sano e vegano. Insomma, è proprio il caso di dire che il cibo in ciotola è tutto fumo e niente arrosto.


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Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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