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Le poesie più belle sul mare

Le poesie più belle sul mare

Da Charles Baudelaire a Giovanni Pascoli andiamo a scoprire le poesie più belle mai scritte nel tempo sull’inquietante maestosità del mare.

Al mare sono state dedicate alcune delle poesie più belle mai scritte nella storia dell’uomo. Alcuni autori si sono concentrati sul fascino che le distese d’acqua esercitano sulla mente umana e su quanto guardando l’orizzonte da una nave ci si trovi portati a riflettere sul senso della vita. Altri hanno invece descritto nei versi l’inquietudine esistenziale che i paesaggi pelagici riescono a generare. Immergiamoci allora in alcune di queste opere.

Le poesie più belle sul mare
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Le poesie più belle ed emozionanti sul mare

“L’uomo e il mare” di Charles Baudelaire 

Uomo libero, amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio: tu contempli l’anima tua 
nell’infinito muoversi dell’onda 
E il tuo spirito non è abisso meno amaro. 

Godi nel tuffarti in seno alla tua immagine; 
l’abbracci con gli occhi e con le braccia, 
e a volte il cuore si distrae dal suo battito
al suon di questo selvaggio ed indomabile lamento. 

Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze, tanto gelosi siete d’ogni vostro segreto. 

Ma da secoli infiniti 
senza rimorso né pietà lottate fra voi,
almente grande è il vostro amore 
per la strage e la morte, o lottatori 
eterni, o implacabili fratelli!

“Acqua che all’acqua torna” di José Saramago 

Acqua che all’acqua torna, di luce sfrangiata, 
si apre l’onda in spuma. 
Movimento perpetuo, arco perfetto, 
che si erge, ricade e rifluisce, 
onda del mare che il mare stesso nutre,
amore che di se stesso si alimenta.

“Il mare” di Giovanni Pascoli 

M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l’onde. 
Vedo stelle passare, 
onde passare; un guizzo chiama, un palpito risponde. 
Ecco, sospira l’acqua, alita il vento: 
sul mare è apparso un bel ponte d’argento. 
Ponte gettato sui laghi sereni, 
per chi dunque sei fatto e dove meni?

“Mare assoluto” di Cecilia Meireles 

La solidità della terra, monotona, 
ci sembra debole illusione. 
Vogliamo la grande illusione del mare,
moltiplicata nella sua sequela di pericoli.
Il mare è solo il mare, sprovvisto di legami, 
si annulla e si ricompone, 
per diventare dopo la pura ombra di se stesso 
vinto da se medesimo. È il suo grande esercizio. 
Non vuole trascinarmi come i miei avi di un tempo, 
né condurmi pian piano, 
come i miei padri, dai sereni occhi scuri.
Mi accetta solo convertita nella sua natura: 
plastica, fluida, disponibile, 
identica a lui, in costante soliloquio,s
enza esigenze di principio e fine,
indipendente da terra e cielo

“Arrivederci Fratello Mare” di Nazim Hikmet 

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti 
arrivederci fratello mare 
mi porto un po' della tua ghiaia 
un po' del tuo sale azzurro 
un po' della tua infinità 
e un pochino della tua luce 
e della tua infelicità. 

Ci hai saputo dir molte cose 
sul tuo destino mare 
eccoci con un po' più di speranza 
eccoci con un po' più di saggezza 
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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