Qual è la differenza tra cicoria e cicorione

Cicoria selvatica e Tarassaco, in dialetto romano detto cicorione, sono piante spontanee comuni, entrambe appartenenti alla famiglia delle Asteracee o ex Composite. Crescono spontaneamente, senza bisogno di cure particolari ed è facilissimo trovarle nei prati di campagna e ovunque ci sia un po’ di terra. Ambite dai forager, amate dai contadini, sono nutrizionalmente erbe molto ricche, ottime da inserire nella dieta alimentare. Come riconoscerle? Ecco le migliori varietà e quale la differenza tra cicoria e cicorione selvatico.

Cicoria e cicorione, la regina e il re dei prati italiani
La cicoria selvatica, Cichorium intybus, e il cicorione selvatico, Taraxacum officinalis o dente di leone che dir si voglia, sono entrambe piante perenni, entrambe originarie dell’Europa e tutte e due talmente resistenti da essersi diffuse ovunque.
In Italia queste erbe producono foglie praticamente tutto l’anno al Sud e, anche al Nord, sono tra le prime a crescere alla fine dell’inverno e fino all’autunno inoltrato. Si possono raccogliere liberamente in passeggiata e senza il timore di minacciarne la specie. E anche se facilmente reperibili in natura, nessuno vieta di coltivare cicoria e cicorione in vaso.
Varietà di cicoria selvatica e no
Le cicorie, infatti, lo abbiamo detto, appartengono alla famiglia delle Asteracee, sottofamiglia Cichorioideae e che in vero comprende una grande varietà di erbe coltivate da insalata come anche le lattughe, i radicchi le e indivie.
Non tutte le asteracee selvatiche però sono gradevoli al palato. Molte delle specie che si coltivano oggi sono frutto di selezioni e incroci che ne hanno controllato il gusto amarognolo, come nei radicchi e nelle indivie, o lo hanno eliminato del tutto, come nelle lattughe. Cicoria e tarassaco, invece, sono sì amarognole ma perfettamente commestibili e adatte al consumo alimentare anche nel loro stato selvatico.
La differenza tra cicoria e cicorione
Queste piante hanno una densità nutrizionale molto alta perché non impoverite dalla selezione come è toccato alle specie destinate all’agricoltura. Ed è anche questo il motivo per il quale cicoria e cicorione vantano una lunga storia d’impiego nella medicina tradizionale di tutto il mondo.
Il Tarassaco era impiegato soprattutto per il trattamento del diabete, delle malattie del fegato, delle infezioni e dei tumori. La cicoria per le malattie del fegato, la pulizia del sangue e, oltre che per le proprietà medicamentose, è noto che i romani ne apprezzavano le proprietà digestive e usavano mangiare spesso foglie di cicoria durante o a fine pasto.
Il fiore viola della cicoria selvatica
Del tutto simili per composizioni e utilizzi, la differenza tra cicoria e cicorione passa principalmente dalla botanica e dall’aspetto di foglie e fiore. La cicoria, in particolare, è facilmente riconoscibile durante la fine della primavera e dall’inizio dell’estate grazie ai suoi inconfondibili fiori indaco, dai petali stretti, lunghi e leggermente frastagliati all’estremità. Questi si aprono al mattino con la luce del sole ma appassiscono presto, con il primo caldo.
Il tarassaco, invece, ha un fiore giallo, più comune tra le piante selvatiche. Però cresce in posti più specifici e nella prima stagione all’altezza del terreno, spianato a terra. Si innalza solo quando la vegetazione intorno inizia a crescere, per non soffocare.
Una curiosità. All’inizio della primavera e fino a maggio la cicoria è giovane e molto tenera. In dialetto viene chiamata cicorietta, o cicorietto, ed è chiaramente considerata la migliore da mangiare a crudo.
