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Chi sono le cicoriare e come nasce la tradizione delle erbacce

Chi sono le cicoriare e come nasce la tradizione delle erbacce

Da anni si impegnano a valorizzare la tradizione culinaria legata alle erbe spontanee: ecco chi sono le cicoriare di Cori-Giulianello.

Per capire chi sono le cicoriare e come la loro storia si leghi alla tradizione culinaria delle erbe spontanee bisogna tornare al dopoguerra e ai difficili anni della ricostruzione. Erano tempi duri e mentre il cibo scarseggiava in tavola, le campagne offrivano abbondanza e varietà di erbe commestibili. Così pian piano i prodotti spontanei tornarono a essere base dell’alimentazione di molte famiglie contadine. E un’occasione di guadagno.

chi sono le cicoriare
Foto: @Carlo Picca

Le cicoriare e il business femminile della cicoria

“Donne sagge e dalla vista acuta”. Così venivano descritte le cicoriare in un libro di Ercole Metalli del 1924. Il testo racconta di un mestiere antico, molto apprezzato e rispettato nella Capitale, ossia quello del cicoriaro. Una pratica che fino all’Ottocento era per lo più maschile e che dopo la Seconda guerra mondiale è stato, invece, riscoperto dalle donne. Donne spesso rimaste sole a sfamare la famiglia, che munite di lama e sacchi di iuta, tornarono nei campi a raccogliere le erbacce di campagna.

Chi sono le cicoriare

La cicoria, in particolare, era apprezzata e richiestissima a Roma. Un’erba amara ma saporitissima, ancora oggi considerata la regina delle erbe spontanee. La sua raccolta e spaccio divenne ben presto un vero e proprio lavoro per molti contadini e inaugurò il ritorno a una pratica ben consolidata in questi territori. O almeno così è iniziata la storia delle cicoriare di Cori-Giulianello, paesini dell’entro terra laziale, oggi "Condotta Slow Food" dedita alla valorizzazione delle erbe spontanee.

Usi e costumi della campagna: la raccolta della cicoria

Di cicoria se ne raccoglievano molti sacchi, fino a 100kg al giorno. “Capata” e lavata veniva in parte consumata, in parte rivenduta nella Capitale, assicurando alle cicoriare un giusto guadagno. Un lavoro tutt’altro che semplice. Raccogliere la cicoria, infatti, era un’attività faticosa ma soprattutto rischiosa. Lo ricordano bene a Boccea (Roma) dove fino a qualche tempo fa, vicino alla valle di Montespaccato, si ergeva una croce a ricordare l’uccisione di un certo Falleroni, cicoriaro romano caduto vittima del suo lavoro. E lo sapevano bene le cicoriare di Cori-Giulianello, solite uscire di notte, al chiaro di luna per lavorare intensamente nelle ore di buio, lontane dagli occhi dei padroni dei campi.

La Condotta “Raffaele Marchetti” Cori-Giulianello

Scalzate nel secolo scorso dall’agricoltura industriale, oggi le erbe spontanee conoscono una nuova e saporitissima ribalta. Una tradizione non scritta e tramandata di madre in figlio, oggi divenuta identitaria in questi territori grazie anche alla Condotta Slow Food “Raffaele Marchetti” Cori-Giulianello che, insieme alla comunità di Terra Madre “Le Cicoriare”, promuove la conoscenza delle erbe spontanee.

Custodi di una pratica senza tempo, le cicoriare di Cori-Giulianello seppero fare di necessità virtù, tramandando ai posteri un bagaglio fatto di tradizioni, cultura e sapori inimitabili.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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