Inquinamento aria, riduce anche i benefici dell’esercizio fisico
Fare esercizio fisico fa sempre bene alla salute ma ora l’inquinamento dell’aria si dimostra in grado di minare anche questa verità. Secondo uno studio pubblicato in BMJ Medicine, infatti, quando ci si allena in aree dove le polveri sottili abbondano, gli effetti positivi dell’attività sportiva diminuiscono drasticamente, pur non scomparendo. Alcuni accorgimenti possono aiutare a mitigare i danni ma il problema va affrontato alla radice.

Sport e inquinamento aria: meno benefici
L’inquinamento dell’aria danneggia a tal punto la nostra salute da arrivare a condizionare i benefici che possiamo trarre dall’esercizio fisico regolare. A concentrarsi sulla questione ci ha pensato un team della University College London che ha analizzato i dati relativi a più di 1.5 milioni di pazienti, raccolti all’interno di 8 studi condotti in un lasso di tempo di circa 10 anni.
Sotto accusa sono finite in particolare le PM 2.5, ovvero il particolato fine rilasciato per lo più a causa dei combustibili fossili. Tali molecole hanno un diametro talmente esiguo da riuscire a infiltrarsi in profondità nei polmoni e da entrare quindi nel flusso sanguigno, con gravi conseguenze per l’organismo. Durante l’esercizio si respirano per altro più particelle dannose, dato che si aumenta la frequenza respiratoria e ciò influisce sugli effetti benefici dell’attività sportiva.
Cosa fa l’inquinamento dell’aria all’esercizio fisico?
L’impatto che l’inquinamento dell’aria ha sull’esercizio fisico è potenzialmente enorme. Incrociando i dati dei vari studi e integrando con ulteriori indagini i ricercatori hanno certificato che esso è in grado di influire sulla riduzione del rischio di mortalità connessa allo svolgimento di attività sportiva regolare. Gli individui abituati a cimentarsi in almeno due ore e mezza a settimana di esercizio a moderata o alta intensità, dimostravano una probabilità di morte precoce ridotta del 30% nel periodo di studio.
Tale valore scendeva però al 12-15% per i soggetti residenti in aree con livelli di inquinamento medi annuali di 25 microgrammi di PM 2.5 per metro cubo di aria. Dove i livelli di particolato toccavano quota 35 μg/m³ i benefici si riducevano ulteriormente, soprattutto per il pericolo di cancro.
Inquinamento aria: cosa fare con l’esercizio fisico
Il rapporto tra inquinamento dell’aria e benefici dell’esercizio fisico deve essere considerato con attenzione. Gli scienziati hanno specificato che fare attività fisica resta fondamentale per la salute psico-fisica e che lo studio fa suonare un nuovo campanello d’allarme sull’importanza di ridurre i livelli di PM 2.5 nell’ambiente.
Il 46% della popolazione mondiale vive in aree dove la concentrazione di polveri sottili è superiore a 25 μg/m³ e il 36% risiede in zone dove il valore tocca quota 35 μg/m³. Nell’immediato gli esperti raccomandano di monitorare i livelli di inquinamento, spesso fluttuanti, così da evitare le zone dove la qualità dell’aria è peggiore. Un altro ottimo accorgimento consiste nel diminuire l’intensità dell’attività quando i livelli di PM 2.5 sono particolarmente alti.
Il nuovo studio mette sotto i riflettori l’impatto che l’inquinamento dell’aria ha sull’esercizio fisico ma i ricercatori sono consapevoli che il lavoro presenta importanti limitazioni. Esso è stato in primis condotto in Paesi ad alto reddito. Nelle realtà in via di sviluppo la concentrazione di PM 2.5 arriva talvolta a 50 μg/m³ quindi la situazione peggiora ulteriormente. Altri fattori come dieta e qualità dell’aria indoor non sono stati poi analizzati.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.






