Inquinamento aria, ne basta poco per danneggiare il cuore

L’inquinamento è uno dei problemi della nostra epoca e ora uno studio ha mostrato che respirare aria sporca anche in minima quantità può creare problemi al cuore. Il lavoro pubblicato in Radiology ha indagato sull’impatto che le polveri sottili hanno a livello cardiaco e ha rilevato risultati poco rassicuranti. Per poter parlare di causalità è necessario approfondire la ricerca ma un po’ di preoccupazione appare d’obbligo.
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Cosa succede al cuore se si respira aria inquinata
L’inquinamento dell’aria si dimostra dannoso per il cuore anche quando non supera le soglie ritenute sicure. Secondo un gruppo di ricercatori della Radiological Society of North America, infatti, lo smog sarebbe in grado di lasciare cicatrici sul muscolo cardiaco e queste predisporrebbero in seguito ad attacchi di cuore, patologie cardiovascolari di varia natura e altri eventi avversi.
Simili dinamiche sono innescate soprattutto dalle PM 2.5. Le polveri sottili sono infatti di dimensioni così ridotte da essere in grado di infiltrarsi in profondità nei polmoni e poi nel flusso sanguigno. Le principali fonti di tali particelle inquinanti sono scarichi di auto, impianti industriali e fumo di incendi.
Effetti dell’inquinamento dell’aria sul cuore
Per capire quanto l’esposizione all’inquinamento dell’aria possa mettere a dura prova il cuore i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica cardiaca, una tecnica non invasiva di acquisizione di immagini. Hanno, quindi, cercato i segni di fibrosi miocardica, ovvero degli accumuli di tessuto connettivo sul muscolo cardiaco, per poi cercare di stabilire un collegamento tra la presenza di simili anomalie e l’esposizione alle polveri sottili.
Nello studio sono stati valutati 201 pazienti sani, che hanno fatto da gruppo di controllo, e 493 soggetti affetti da cardiomiopatia dilatativa, una patologia che rende più difficile per il cuore pompare il sangue. Alti livelli di inquinamento atmosferico sono stati associati alla presenza di più segni e persino modesti peggioramenti nella qualità dell’aria sono apparsi in grado influenzare il quadro in tutti i soggetti.
Inquinamento dell’aria, cuore e salute
L’inquinamento dell’aria deve essere considerato un tassello importante nella valutazione dei rischi connessi alla salute del cuore. Le polveri sottili sono apparse dannose in particolar modo per fumatori e pazienti ipertesi, con la parte di popolazione femminile più predisposta alle problematiche. Nessuno può però dirsi al sicuro.
I ricercatori avverton che spesso il ruolo dello smog viene sottovalutato quando si mettono a punto strategie terapeutiche e piani di prevenzione. Molti pazienti coinvolti nello studio respiravano per altro PM 2.5 al di sotto delle soglie ritenute sicure in diversi Paesi. È quindi chiaro che nessun valore può essere ritenuto sano. La strada per rendere la qualità dell’aria buona è ancora molto lunga.
Le malattie del cuore sono ancora oggi una delle principali cause di morte nel mondo e il fatto che l’inquinamento dell’aria contribuisca ad aggravarle non può essere ignorato. Kate Hanneman, fra gli autori dello studio, ha sottolineato che in questo quadro i radiologi devono essere considerati delle risorse. Essi con il loro lavoro offrono la possibilità di indagare su fattori finora poco noti e di farlo su ampia scala.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.
