Lampascioni: cosa sono?
I lampascioni sono dei bulbi appartenenti alla famiglia delle Liliaceae che, nella cucina di Puglia e Basilicata, risultano particolarmente popolari. Si tratta di alimenti ricchi di nutrienti, che possono essere utilizzati in cucina per diverse preparazioni. Inserirli nella dieta significa godere di vari benefici, ma moderazione rimane la parola d’ordine.
Valori nutrizionali dei lampascioni
I lampascioni sono bulbi che crescono, in genere, in natura in maniera spontanea in climi caldi. All’aspetto sono molto simili alle cipolle, da cui, però, si differenziano per il colore tendente al violaceo. In primavera le piante si ricoprono di fiori viola e la raccolta della parte commestibile avviene in estate. Il sapore dei lampascioni tende all’amarognolo.
Si tratta, comunque, di alimenti che contengono buone quantità di carboidrati, grassi e proteine. L’apporto di sali minerali è significativo e tra questi spiccano calcio, ferro, magnesio e manganese. Buono è anche il contenuto di fibre e di antiossidanti. L’apporto di calorie è basso, dato che 100 g di prodotto aggiungono alla nostra dieta 40 kcal. I lampascioni si dimostrano, dunque, amici tanto della salute, quanto della linea.
Proprietà e benefici dei lampascioni
I lampascioni si rivelano particolarmente ricchi di proprietà. Essi sono, in primis, alleati dell’apparato digerente, dato che su di esso esercitano un’azione emolliente e lassativa. La ricchezza di mucillagini, che assorbono l’acqua in eccesso presente nell’intestino, favorisce la regolarità. Mangiare i lampascioni significa, per altro, impegnarsi per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e quelli di glicemia, mentre si aiuta l’organismo a depurarsi.
Si tratta, infatti, di ottimi alimenti detox, dalle grandi proprietà diuretiche. Gli antiossidanti li trasformano, poi, in efficaci antinfiammatori naturali, mentre i composti solforati e fenolici ne fanno degli ottimi antimicrobici. Se consumati in eccesso i lampascioni possono, però, causare la formazione di gas intestinali e favorire, quindi, l’insorgenza di fastidiosi disturbi.
Come si consumano i lampascioni
I lampascioni sono ricchi di gusto e le opzioni a nostra disposizione per cucinarli sono molte. È necessario, prima di tutto, pulirli con cura. Si procede, cioè, a eliminare i residui di radici e a lavare i bulbi sotto l’acqua corrente. Se desideriamo togliere un po’ del tipico sapore amaro è possibile lasciare i vegetali immersi in acqua fredda per una notte.
Si può, poi, procedere a cuocerli in acqua bollente per 10-15 minuti. Conditi con olio, sale e aceto diventano, così degli ottimi contorni. I lampascioni fanno, però, anche da perfette basi per altre ricette. Li si può, infatti, friggere in pastella o spadellare con un soffritto e delle spezie. Altra prassi diffusa è quella di utilizzarli per preparare frittate o polpette. Sott'olio costituiscono, infine, un gradevole antipasto.
I lampascioni sono alimenti forse poco conosciuti che si rivelano, però, un concentrato di gusto e di possibilità. Essi sono utilizzati anche in cosmetica. Possono, infatti, fare da toccasana se applicati sulla pelle irritata e aiutano, persino, a combattere l’acne. Il loro uso era conosciuto già al tempo degli antichi Greci, che attribuivano ai bulbi anche proprietà afrodisiache.
