Cos’è il souvlaki
Chi ha intenzione di fare una vacanza in Grecia e desidera arrivare preparato al momento di ordinare la cena al ristorante, non può non sapere cos’è il souvlaki. Stiamo parlando del piatto tipico per eccellenza della cucina greca accanto a gyros, moussakà e alle pietanze a base di feta. All’apparenza potrebbe non sembrare qualcosa di eccezionale: si tratta infatti di uno spiedino di carne. A fare la differenza rispetto agli spiedini che conosciamo è un marinatura che, nonostante la sua semplicità, riesce a donare alla pietanza un gusto speciale.
Cos’è il souvlaki
Il souvlaki è un vero e proprio simbolo della tradizione culinaria della Grecia, un piatto tipico assolutamente raccomandato agli amanti della carne in viaggio nel Paese. La parola souvlaki significa letteralmente "spiedino" essendo composta da “soùvla”, ovvero spiedo, e “aki”, suffisso che corrisponde al nostro “ino”. Nella cucina greca, tuttavia, spesso non si riferisce solo alla carne infilzata da uno stecchetto di legno, ma anche ad alcune sue varianti sempre a base di carne. Tale confusione si ritrova di frequente nei menù dei ristoranti. Quindi, prima di ordinare, è bene chiedere informazioni al cameriere se le idee sono confuse. Ma cerchiamo di fare chiarezza qui.
Gli spiedini
La versione base del souvlaki è quella nella forma dello spiedino. Viene preparato tagliando dei cubetti di carne di maiale o di pollo (quasi sempre i ristoranti propongono entrambe le varietà) da 2-3 centimetri. Dopodiché, i pezzetti vengono messi a marinare per una notte in un recipiente con una miscela fatta di succo di limone, olio d'oliva e spezie greche. Il giorno seguente si infilzano negli stecchi di legno e si procede con la cottura su piastra o su griglia dalla quale si otterrà una carne morbida e succosa.
In alcuni casi, vengono proposte anche la carne di agnello e le verdure, mentre nei ristoranti delle località di mare si possono trovare nei menù degli invitanti spiedini di pesce. Possono essere serviti con l’accompagnamento di patate, verdura, salse e pita oppure possono essere inclusi in una grigliata mista.
Le varianti
Come anticipato, con il termine souvlaki ci si può riferire anche ad alcune declinazioni gastronomiche di questi spiedini in Grecia. Una è il pita souvlaki, una sorta di kebab contenente la carne a cubetti, pomodori, cipolle e la celebre salsa tzatziki, il tutto arrotolato nel pane arabo (chiamato appunto pita in Grecia) leggermente grigliato. I locali meno fedeli a questa versione base propongono anche ingredienti come patatine fritte, lattuga, paprica, ketchup e senape.
Un’altra variante dello spiedino è il souvlaki merida ("porzione di souvlaki"), ovvero un pita souvlaki scomposto. Gli stessi ingredienti vengono serviti infatti su un piatto da consumare sul posto con l’accompagnamento di una porzione di pita. In pratica, è l’equivalente del piatto kebab proposto da molti locali anche in Italia.
Uno street food da provare
Ciascuna delle tre versioni descritte merita sicuramente un assaggio, soprattutto se si ama la carne. L’importante è tenere presente che il souvlaki vero e proprio è lo spiedino, una pietanza che la fa da padrona nelle grigliate preparate nelle case greche, ma che è anche diffusissimo come street food da mangiare al volo. In alcuni ristoranti, i souvlaki vengono serviti appesi in verticale ad una struttura di ferro sulla cui base viene disposto il piatto contenente patate fritte e pita d’accompagnamento. Una curiosità: ad Atene, capitale greca lo spiedino è chiamato kalamàki proprio per differenziarlo dalle numerose varianti.
Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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