Che cos’è il Bisfenolo A e perché è ritenuto pericoloso per la salute

Il Bisfenolo A, anche chiamato con la sigla BPA, è una sostanza chimica impiegata nella produzione di materie plastiche. In particolare è presente nel policarbonato, una plastica di tipo rigido e trasparente utilizzata spesso nell’industria alimentare per la realizzazione di recipienti per bevande e contenitori per alimenti. A partire dal 2006 l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, ha iniziato a interessarsi a questa sostanza e ai possibili rischi per la salute. Durante il contatto con gli alimenti infatti parte del bisfenolo A contenuto nella plastica si trasferisce al cibo finendo per venire ingerito dai consumatori. Dall’aprile 2023 sempre l'EFSA ha ridotto notevolmente la quantità consentita di BPA nelle confezioni proprio per il timore di possibili effetti nocivi sulla salute.

Bisfenolo A: quali sono i rischi per la salute?
Le sostanze chimiche presenti nelle confezioni alimentari possono migrare, in genere in quantità minime, negli alimenti presenti all’interno. È questo anche il caso del Bisfenolo A che dalla confezione in plastica migra sugli alimenti e quindi finisce per essere ingerito. Secondo gli esperti dell’EFSA l’esposizione al Bisfenolo A tramite gli alimenti contaminati costituisce fonte di preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le fasce d’età.
Diversi studi presi in considerazione negli ultimi anni dalla autorità europee suggeriscono infatti che l'esposizione a livelli eccessivi di BPA sia associabile a diverse complicazioni per la salute: da disturbi del sistema endocrino, a disfunzioni metaboliche, a problemi di riproduttività e di sviluppo nei bambini, nonché a un possibile aumento del rischio di malattie come il cancro. Non si tratta di risultati definitivi, ma comunque di risultati sufficienti a destare preoccupazione nelle autorità competenti.
Quanto Bisfenolo A possiamo assumere al giorno? Il parere dell’EFSA
In virtù dell’analisi di questi studi, dall’aprile 2023, l’EFSA ha deciso di abbassare ulteriormente i limiti per la soglia di assunzione giornaliera tollerabile di Bisfenolo A, vale a dire, quanto è possibile assumerne prima che il rischio diventi eccessivo. Sulla base delle nuove evidenze scientifiche riguardo i rischi della salute legati al Bisfenolo A, l’autorità europea ha deciso di abbassare la nuova soglia giornaliera (DGT) a 0,2 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno. In precedenza la soglia era di 4 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno, un valore circa 20mila volte più alto. Un valore che in realtà fa riflettere su quanto avvenuto fino ad ora.
Cosa significa per il futuro?
Nel corso degli anni l’EFSA ha rivisto costantemente la sua posizione riguardo al Bisfenolo A, in seguito a una maggiore comprensione sui suoi effetti dovuta a ricerche scientifiche più esaustive sull’argomento. Dal 2011 ad esempio nell’Unione Europea ha vietato l’utilizzo BPA nella produzione di biberon per neonati. Dal 2018 erano entrati in vigore limiti più severi sulla soglia giornaliera tollerabile e divieti di utilizzo di BPA in bottiglie di plastica e imballaggi per alimenti destinati a bambini sotto i 3 anni. La soglia è stata abbassata nuovamente questo aprile 2023. Questo significa che i produttori di confezioni alimentari che utilizzano il Bisfenolo A nei loro processi di produzione di plastiche alimentari dovranno sottostare a regolamenti più stringenti per evitare che parte della sostanza finisca negli alimenti oltre i nuovi limiti stabiliti.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.
