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Un americano su tre mangia ogni giorno al fast food

Un americano su tre mangia ogni giorno al fast food

Un recente studio rivela un dato allarmante: negli Stati Uniti un americano su tre mangia ogni giorno al fast food.

Da anni negli Stati Uniti politici e associazioni la cattiva alimentazione e l’ossessione per i fast food sono al centro di campagne sociali e alimentari volte a sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze per la salute o sull’impatto ambientale. Nonostante questo il mercato dei fast food è inarrestabile, un business da centinaia di miliardi di dollari con in testa il colosso mondiale McDonald's, e sebbene non manchino alternative «fast» più green e salutari gli americani non vogliono proprio rinunciare alla loro dose settimanale di hamburger e patatine fritte.

A dimostrarlo è un recente studio che rivela che un americano su tre mangia ogni giorno cibo dei fast food, drammaticamente ricco di calorie, grassi, sale e zuccheri che, se consumati in eccesso, possono essere associati a obesità, ipertensione, diabete di tipo 2 e malattie cardiache, tra gli altri rischi per la salute.

I dati sulla dipendenza da fast food

I risultati di questo studio, condotto dal Centers for Diseases Control grazie ai dati forniti dal National Health and Nutrition Examination Survey che riguardano il periodo che va dal 2013 al 2016, mostrano con chiarezza che quella di andare al fast food è un’abitudine quasi quotidiana per gli statunitensi; più precisamente è il 37% degli americani adulti, ovvero 84 milioni di persone, a non poterne fare a meno o quotidianamente. Tante sono le ordinazioni fatte con il drive-through, ovvero il sistema di ordinazione veloce dei fast food direttamente dall’auto, in perfetto stile con lo stile di vita sedentario di molti clienti di queste catene.

I principali consumatori americani di fast food

La ricerca non ha evidenziato solo la media degli americani che ogni giorno mangia il junk food delle tante catene di ristorazione veloce e a basso costo, ma anche i differenti consumi in base a età, reddito, razza e sesso. Partiamo col dire che non sembra esserci grande differenza tra uomini e donne, sebbene gli uomini prediligano il fast food a pranzo mentre le donne a cena o per snack da consumare durante la giornata. Tra le varie «razze» gli americani di colore sono quella più propensa al cibo dei fast food (42%), seguita dai bianchi (37,6%), dagli ispanici (37,6%) e infine gli asiatici (30%).

Dato abbastanza prevedibile quello che evidenzia che questa ossessione del fast food riguarda molto più i giovani (età 20-39) degli adulti (40-59), mentre sorprende scoprire che un reddito maggiore e una migliore istruzione vadano di pari passi con un maggiore consumo di questo tipo di cibi veloci e spesso scadenti. Non resta che sperare che, nonostante questa tendenza, aumenti gradualmente la consapevolezza dei rischi che si corre ingurgitando così spesso cibo spazzatura; d’altro canto è anche auspicabile che col tempo vengano introdotti opzioni o menù più salutari nelle catene di fast food, così da offrire ai clienti abituali la possibilità di scegliere, almeno ogni tanto, cibi meno calorici, grassi e ricchi di sale e di zucchero.


Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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