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Selezione artificiale: come l’agricoltura ha rivoluzionato frutta e verdura

Selezione artificiale: come l’agricoltura ha rivoluzionato frutta e verdura

Nel corso di millenni di selezione artificiale in campo l’uomo ha modificato sostanzialmente frutta e verdura. Ecco come erano una volta frutti e vegetali prima che l’agricoltura li modificasse per renderli più appetibili alle esigenze umane.

La selezione artificiale non certo il primo pensiero quando percorriamo le corsie del supermercato, eppure un tempo la frutta e la verdura che l'agricoltura ci permetteva di portare a tavola era molto diversa. Si parla molto oggi di ingegneria genetica e metodo CRISPR, eppure l'uomo ha applicato un processo di selezione genetica sin dall'antichità. Le prime tracce di agricoltura risalgono al 10.000 a.c. e negli ultimi 12.000 anni il processo di selezione artificiale attuato dagli agricoltori in campo ha portato modifiche sostanziali alle specie coltivate.

Mais

Un tempo la pannocchia di mais non era esattamente una pannocchia ma piuttosto una spiga con pochissimi grani. I nostri antenati infatti mangiavano una pianta a malapena commestibile nota come Teosinte. Si stima che attorno al 7000 a.c. cominciò il processo di selezione. Il mais moderno è circa 1000 volte più grande, contiene più zuccheri e fino a 500 grani in più rispetto all’originale. La maggior parte dei cambiamenti è avvenuta attorno al XV secolo quando il mais iniziò ad essere coltivato dagli europei.

Carota

Un tempo la carota era molto differente dal tubero arancione che conosciamo ora. I primi esempi di coltivazioni di carote risalgono all’antica Persia e all’Asia Minore attorno al X secolo. Non solo il sapore ma, a quel tempo, anche il colore della carota era differente, viola, bianco o marrone. Sebbene ancora oggi le carote possano crescere con diversi colori, l’arancione, il colore più diffuso, prese piede da una specie di carote coltivate in Olanda nel XVII secolo. Il colore fu selezionato in onore dell’allora duca Guglielmo d’Orange.

Banana

Si stima che le prime banane furono coltivate attorno al 5000 a.c. nelle regioni che oggi corrispondono alla Papua Nuova Guinea e, si crede, anche nel Sudest Asiatico. La banana moderna, dalla forma allungata e dal corpo ricco di polpa deriva dall’incrocio di due varietà che avevano una forma molto più compatta e un corpo ricco di semi. Rispetto all’antenato selvatico la banana moderna ha una buccia rimuovibile a mano, molti meno semi e un sapore più dolce.

Pesca

In origine la pesca era un frutto simile alla moderna ciliegia, composta in prevalenza da un grande nocciolo e pochissima polpa. Le prime coltivazioni vengono fatte risalire al 4000 a.c. in Cina e si ritiene che il sapore fosse simile a quello delle lenticchie. Dopo millenni di selezione artificiale la pesca moderna è fino a 60 volte più grande con un nocciolo piccolo, più succosa e dolce.

Melanzana

Attraverso i secoli la melanzana ha cambiato forma e colore molte volte passando dal bianco all’azzurro fino al giallo. In origine simile nella forma ad una mela. secoli di incroci e selezioni hanno portato la melanzana ad essere quel frutto scuro e lungo disponibile oggi da ogni fruttivendolo.

Pomodoro

Il pomodoro selvatico nella sua forma originaria produceva frutti di forma e dimensione simili al ribes. A quanto pare gli europei che per primi entrarono in contatto col pomodoro erano restii a cibarsene perché la forma originaria ricordava le bacche tossiche di diverse solanacee. Nel corso di secoli la dimensione del pomodoro è cresciuta ed oggi è disponibile in diverse varietà.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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