Pesce sintetico stampato in 3D: la novità da Israele

Dopo il latte e la carne ora arriva anche il pesce sintetico. A dare notizia del pesce a partire dalla coltivazione cellulare è un’azienda israeliana di tecnologia alimentare, la Steakholder Foods, che ha annunciato la produzione di un filetto di cernia ottenuto senza la necessità di pescare l’animale ma semplicemente coltivandone le cellule in laboratorio. Le tecnologie legate alla produzione di cibo sintetico stanno compiendo passi da gigante coinvolgendo ormai diversi settori alimentari.

Pesce sintetico: cos’è e come si produce
Come per altri prodotti simili, anche il pesce sintetico arriva dalla moltiplicazione cellulare indotta in laboratorio. Le cellule di partenza vengono prelevate dall’animale e successivamente fatte moltiplicare grazie a tecniche di coltura o replicazione cellulare con l'ausilio di un substrato di sostanze chimiche selezionate.
La massa cellulare ottenuta, in questo caso di pesce, serve da base per la stampa 3D alimentare che dona al prodotto finito la forma e la texture desiderata per renderla il più simile possibile all’originale. Sarebbe praticamente indistinguibile da quest'ultima una volta che il pesce sintetico è cucinato.
Le sfide del pesce in laboratorio
Rispetto ai progressi della tecnologia nel settore della carne di origine cellulare, la ricerca e produzione del pesce sintetico è rimasta indietro in termini di sviluppo. Secondo i tecnici della Steakholder Foods, infatti, le cellule staminali di bovini e polli sono state ampiamente studiate ma, ancora poco si conosce di quelle dei pesci.
Questa carenza ha obbligato i ricercatori ad un lavoro ulteriore per scoprire quali nutrienti sono idonei alla crescita delle cellule di pesce. Al momento, l’azienda è in grado di “stampare” cernie e anguille ma conta di aggiungere ai processi anche altre specie di pesce potenzialmente in via d’estinzione, fornendo così potenzialmente la possibilità di interrompere la loro pesca.
Prezzo del pesce sintetico? Ancora troppo alto
Il prezzo della carne e degli altri cibi sintetici è in costante diminuzione e, secondo le stime, già dal 2030 il prezzo della carne coltivata in laboratorio potrebbe equipararsi a quello della carne tradizionale sugli scaffali dei supermercati. Per il pesce sintetico il percorso potrebbe essere più lento viste le sfide singolari che il settore propone.
Al momento, quindi, la Steakholder Foods sta combinando le cellule coltivate con ingredienti vegetali per abbassare i costi e offrire un prodotto accessibile. L’azienda è entrata in partnership con Umami Meats con sede a Singapore per proporre in commercio i primi prodotti a base di pesce sintetico stampato in 3D già a partire dalla fine del 2023 iniziando dallo Stato asiatico e puntando in prima battuta sui mercati di Giappone e Stati Uniti.
