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Perché bere caffè prima di un esame è una pessima idea

Perché bere caffè prima di un esame è una pessima idea

Prima di un’esame è facile trovarsi a bere un caffè, con l’idea che questa bevanda ci possa tenere svegli e concentrati durante i momenti di maggior stress. Eppure potrebbe essere una cattiva idea.

Bere caffè prima di un esame potrebbe essere una pessima idea, nonostante per molti studenti sia una delle bevande preferite prima di una sfida sui libri. A sostenere questa teoria sono diversi studi, che hanno messo in luce come il caffè, nonostante abbia una discreta quantità di benefici, può rivelarsi il peggior nemico di un esame. In particolare, ovviamente, quando grandi quantità di questo stimolante naturale diventano la norma.

Bere caffè prima di un esame: le controindicazioni

L’abitudine di bere caffè prima di un esame si può rivelare molto dannosa, ma a decidere se questa bevanda eccitante ci faccia bene o male sono, come al solito, le quantità. Per uno studente abituato a consumare abitualmente grandi quantità di caffè, una tazza fumante può trasformarsi nel peggiore dei nemici: oltre una certa soglia la caffeina può modificare la chimica del nostro cervello, creando una sorta di dipendenza.

Il nostro organismo diventa sempre più resistente alle sostanze presenti nel caffè, richiedendo, dopo un po’ di tempo, una quantità maggiore della bevanda per ottenere gli stessi effetti. Il problema però è che gli effetti negativi si accumulano: ansia e nervoso sono i due nemici giurati dello studente sotto esami, ma sono le prime controindicazioni a farsi sentire. Può addirittura subentrare l’insonnia, a rendere ancora più difficile la fase di studio, e un senso di affaticamento, una controindicazione confermata da oltre 40 studi.

L’effetto stimolante del caffè può anche indurre il nostro cuore a battere a un ritmo troppo elevato per troppo tempo, causandoci qualche problema. Un eccesso di caffeina - nei casi più estremi - può anche essere deleterio per i nostri muscoli, causando una patologia conosciuta come rabdomiolisi.

Le alternative al caffè

Per chi non vuole rinunciare alle bevande naturali ed energizzanti, ma vuole diminuire la quantità di caffè consumato durante la giornata, esistono diverse alternative, come:

  • Yerba Mate
  • Succo di grano
  • Ginseng
  • Orzo
  • Matcha

Tutte queste bevanda sono apprezzate per la loro efficacia energizzante ma contengono meno caffeina del caffè, diventando di fatto ottime alternative. La cosa migliore da fare, in ogni caso, è variare: consumare un’ampia varietà di bevande permette di sfruttare i diversi spettri di proprietà e benefici di ciascuna, sempre esercitare una pressione eccessiva sul nostro organismo.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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