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La pellicola invisibile che allunga la vita della frutta

La pellicola invisibile che allunga la vita della frutta

Arriva dall’America. Naturale, invisibile, insapore, inodore, la pellicola ricopre frutta e verdura allungandone la vita sullo scaffale di quasi due volte. In tanti pronti a dire addio alla catena del freddo.

Stanchi di mangiare frutta insapore perché maturata sugli scaffali? O ancora peggio, di dove gettare via qualcosa perché marcito prima del previsto? Presto potrebbe essere solo un lontano ricordo se la promessa che arriva dagli Stati Uniti si rivelerà rivoluzionaria come le prime notizie lasciano sperare. Si chiama Edipeel o Invisipeel ed è una pellicola di materiale commestibile e di origine naturale che avvolge frutta e verdura raddoppiandone di fatto la vita sugli scaffali.

Cibo per proteggere cibo

L’approccio dell’azienda americana Apeel è semplice: utilizzare prodotti di scarto di alcune colture come la buccia d’uva e lo stelo di broccoli per creare un liquido in grado successivamente di aderire alla superficie di altre colture e proteggerle dagli agenti esterni allungandone di fatto la vita una volta raccolti. Lo strato aiuta a trattenere l’acqua all’interno di frutta e verdura e a impedire l’ingresso di ossigeno: le due principali cause della marcescenza del cibo.

La start-up americana ha ideato finora un rivestimento idoneo per almeno tre dozzine di raccolti come avocado, asparagi, limoni, pere, pesche e pesche noci. Secondo quanto dichiarato dalla stessa Apeel, l’intero processo è privo di pesticidi. La membrana è stata approvata per consumo umano dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Abbiamo parlato spesso di contenitori commestibili o biodegradabili, ma questa volta potremmo esserci davvero

Più buono più a lungo

Raddoppiare la vita della frutta e della verdura una volta raccolta potrebbe completamente rivoluzionare l’intera catena di distribuzione. Immaginate di mangiare finalmente prodotti maturati sulla pianta e non nelle celle frigorifere di un supermercato. L’interesse è alto ovviamente anche per i produttori che potrebbero da un giorno con l’altro vedersi raddoppiato il raggio di distribuzione dei loro prodotti freschi. E questo pare essere solo l’inizio visto che la tecnica è ancora alle prime fasi.

«Ci vogliono 30 giorni ai mirtilli coltivati in Cile per arrivare sul mercato statunitense» ha detto al NY Times James Rogers, fondatore di Apeel «questo significa che i mirtilli devono essere raccolti prima della loro maturazione e spediti sotto forte refrigerazione. Noi possiamo cambiare questo meccanismo». Una membrana in grado di preservare la qualità del cibo più a lungo senza fare affidamento sulla catena del freddo promette anche forti risparmi in termini di consumo energetico.

Meno sprechi

Ora la domanda da farsi è: cosa ne penseranno i consumatori? Voi mangereste questa «pellicola invisibile» di origine naturale se significasse poter mangiare delle buone banane mature spedite dal continente africano due settimane prima invece di prenderle verdi e farle «maturare» sulle vostre mensole? Anche il fattore di produzione non è da sottovalutare: i coltivatori potrebbero non essere così felici di avere un costo aggiuntivo. Costo che ovviamente si ripercuoterebbe lungo la catena fino al consumatore finale.

Staremo a vedere. La cosa certa è che una pellicola invisibile in grado di cambiare l’intero sistema di distribuzione significherebbe meno cibo buttato, meno acqua impiegata e meno energia sprecata. Una prospettiva interessante anche per le nazioni in via di sviluppo dove non esiste una consolidata «catena del freddo» e riuscire a spedire frutta fresca da una parte all’altra del paese potrebbe fare la differenza e in modo sostenibile.

Aggiornamento: nel dicembre del 2017 è stata messa sono stati messi in vendita i primi avocado con questa pellicola e nel 2018 l'avocado apeel dovrebbe essere diffusa in molti altri supermercati.

Fonti: forbes.com – nytimes.com – apeelsciences.com


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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