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Inquinamento da farmaci nelle acque, ecco cosa succede ai salmoni

Inquinamento da farmaci nelle acque, ecco cosa succede ai salmoni

A causa dell’inquinamento da farmaci i salmoni cambiano i propri comportamenti durante le migrazioni e finiscono per esporsi a rischi.

In tutto il mondo l’inquinamento da farmaci nelle acque costituisce un problema. Alcuni medicinali sono, infatti, in grado di alterare il comportamento degli animali e tra le vittime delle sostanze rientrano i salmoni. Uno studio pubblicato su Science ha fornito informazioni sulla questione mostrando come tali pesci finiscano per diventare più temerari quando influenzati da determinati farmaci. Ciò potrebbe sembrare un bene ma espone in realtà la specie a rischi.

Inquinamento da farmaci nelle acque, ecco cosa succede ai salmoni
@envatoelements

Inquinamento ambientale da farmaci e salmoni 

A dimostrare che l’inquinamento da farmaci nelle acque sta alterando i comportamenti migratori dei salmoni ci ha pensato un team della Griffith University. I ricercatori hanno certificato che il medicinale clobazam appartenente alla classe delle benzodiazepine, presente in diversi corpi idrici, è fra le sostanze “incriminate”. Il farmaco è utilizzato nel trattamento di ansia e insonnia negli umani ma si dimostra in grado di influenzare le funzioni cerebrali dei pesci

Entrare in contatto con il clobazam sembra significare per i salmoni atlantici muoversi più rapidamente e superare velocemente gli ostacoli sul proprio percorso, come le dighe idroelettriche. I pesci si fanno, in un certo senso, più spavaldi e, anche se questo accresce le loro chance di portare a termine la migrazione, li espone anche a pericoli maggiori.

Lo studio su inquinamento da farmaci e salmoni 

L’inquinamento da farmaci è stato finora al centro di molti studi. Le ricerche sono state però condotte per lo più in laboratorio, lavorando su una concentrazione di sostanze nocive spesso molto più alta rispetto a quella in cui gli animali incorrono in natura. Per condurre il loro lavoro gli scienziati della Griffin University hanno, però, utilizzato un metodo innovativo. Sul campo essi hanno dotato alcuni esemplari di salmoni atlantici giovani di impianti in grado di rilasciare lentamente clobazam nel loro organismo. 

Hanno poi tracciato i movimenti dei pesci per 28 chilometri attraverso il fiume Dal fino al Mar Baltico. Contemporaneamente hanno condotto un esperimento in laboratorio per confermare i risultati. Ne è emerso che i salmoni sotto benzodiazepine mostravano un comportamento più avventato, una tendenza ridotta a nuotare in branco e una propensione maggiore a non curarsi di ostacoli e predatori.

Come ridurre l’inquinamento da farmaci? 

Secondo lo studio l’inquinamento da farmaci in grado di causare problemi ai salmoni in Svezia deve far suonare un campanello d’allarme. Le sostanze psicoattive, fra cui rientrano anche antidepressivi e analgesici, appaiono infatti in grado di alterare i comportamenti degli animali. Il rilascio di sostanze nocive è attribuibile tanto al consumo di medicinali da parte degli umani, e al loro confluire nelle fogne quando vengono espulse dal corpo, quanto a uno scorretto smaltimento dei rifiuti da parte delle industrie farmaceutiche. 

Oggi esistono soluzioni per purificare le acque ma si rivelano estremamente costose. Il processo di ozonizzazione ne offre un esempio. Si sta puntando, dunque, a produrre medicinali più sostenibili, che si degradino prima di arrecare danni a ecosistemi e fauna.

Nell’ambiente è ormai possibile trovare tracce di oltre 900 medicinali e l’impatto dell’inquinamento da farmaci va considerato. I dati sui salmoni non devono trarre in inganno. Cambiare i tempi delle migrazioni può voler dire per tali pesci arrivare a destinazione quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli. Un successo maggiore nei loro viaggi può puoi tradursi in alterazioni significative degli equilibri all’interno degli ecosistemi.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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