Pesticidi e farmaci stanno avvelenando gli uccelli della Laguna di Venezia

Un team dell’Università Ca’ Foscari ha dimostrato che farmaci e pesticidi contaminano i corpi degli uccelli della Laguna di Venezia. I risultati dello studio, pubblicati in Environmental Research e Science of the Total Environment appaiono inquietanti e consegnano a scienziati e autorità un quadro su cui lavorare. Le conseguenze dell’“avvelenamento” non sono ancora chiare, ma strategie coerenti appaiono una necessità.

Lo studio sugli uccelli di Venezia
A dire che gli uccelli della Laguna di Venezia sono avvelenati da farmaci e pesticidi ci ha pensato un team guidato da Marco Picone. I ricercatori hanno analizzato 47 campioni di piume appartenenti a pulli non volatili di gabbiani corallini e beccapesci, accolte rispettivamente nelle zone della Laguna Nord e della Barena Celestia. I pulli sono stati scelti perché per l’alimentazione dipendono esclusivamente dai genitori, che procurano loro cibo solo nelle vicinanze dei nidi. Ciò ha dunque permesso di restringere il campo d’indagine alle acque locali. Le piume sono, poi, state scelte come campione perché, come i capelli per gli umani, fungono da archivio dei contaminanti.
Pesticidi e farmaci
I risultati dello studio hanno lasciato poco spazio a dubbi. A Venezia tracce di farmaci o di pesticidi sono, infatti, state trovate nella quasi totalità delle piume di uccelli analizzate. Nell’87% dei campioni è risultato presente il principio attivo diclofenac, antiinfiammatorio non steroideo. Ibuprofene, naprossene e nimesulide erano quasi altrettanto diffusi, come gli antidepressivi sertralina, fluvoxamina e citalopram. Il 91% dei campioni conteneva anche tracce di neonicotinoidi, un tipo di pesticidi. Le piume di beccapesci sono state raccolte nel giugno 2019, mentre quelle dei gabbiani nel 2018. Le date risultano significative poiché nel 2018 l’UE aveva vietato nelle colture outdoor l’utilizzo di tre tipi di neonicotinoidi, invece rinvenuti nella ricerca.
Conseguenze e interventi
Comprendere come la presenza di pesticidi e farmaci nelle piume degli uccelli che abitano la Laguna di Venezia influisca sulla vita degli animali è vitale. Oggi non sembra che l’avvelenamento si ripercuota in modo diretto sul comportamento o sulla salute dei volatili, ma guardando alle possibili conseguenze a lungo termine l’allarme è alto. Il rischio è, infatti, che queste danneggino la vita riproduttiva degli uccelli. Ciò potrebbe indurre ritardi nella migrazione nonché spostamenti svantaggiosi delle zone di mitigazione. Lo studio ha, poi, evidenziato che molti inquinanti innescano un ampio effetto domino. Le sostanze tossiche influenzano, infatti, animali a grandi distanze e persino uccelli onnivori, che non si nutrono solo di semi.
I dati sulla presenza di pesticidi nelle piume degli uccelli della Laguna di Venezia, fanno riflettere. L’uomo si considera in grado di piegare grandi settori della natura al proprio volere, ma questa non è che una visione parziale. Nell’antica Grecia la parola “farmaco” significava sia medicina sia veleno. Tenere a mente tale verità potrebbe risultare utile.
