Finocchio maschio e finocchio femmina: esistono veramente?
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A parlare di finocchio maschio e finocchio femmina sono soprattutto i contadini che erano soliti distinguere le due tipologie in base alla forma. Oggi però sappiamo che non esiste nessuna differenza da un punto di vista biologico tra i due. A cambiare è unicamente la forma e, di conseguenza, l’utilizzo in cucina di questa verdura.
Restano invariate anche le proprietà dei «due» finocchi. A fronte di un bassissimo apporto calorico (31 cal. per 100 grammi di prodotto), troviamo fibre, sali minerali e vitamine A, B e C utili per combattere i malanni di stagione. Questo ortaggio, appartenente alla famiglia delle ombrellifere, è noto anche per le sue proprietà digestive, depurative, antiossidanti e antinfiammatorie.
Finocchio maschio e finocchio femmina: dall’orto alla cucina
Del finocchio si è soliti mangiare il cosiddetto grumolo, ossia la parte di foglie che, a livello del terreno, tende a raggrupparsi, assumendo forme diverse. I primi a distinguere tra finocchio maschio e finocchio femmina furono gli agricoltori. In particolare, facendo riferimento alla forma, si identifica il finocchio femmina come quello più allungato e stretto, mentre il finocchio maschio rimane più largo e panciuto.
La differenze dipendono dalla semenza selezionata e si tende a preferire quello maschio perché da un punto di vista qualitativo è migliore: si ha meno scarto ed è adatto per tutte le preparazioni. I finocchi femmina infatti hanno una consistenza più legnosa che li rende più adatti a essere consumati cotti. Quando li dovete acquistare quindi, sceglieteli della forma che preferite, in base all’utilizzo che andrete a farne. I finocchi femmina comunque sono più difficili da trovare proprio perché, per quanto detto sopra, vengono selezionate le sementi e si tende a preferire la varietà più grande e panciuta.
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