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Chef donne: solo il 4% la quota rosa nelle cucine stellate

Chef donne: solo il 4% la quota rosa nelle cucine stellate

Chef donne e cucine stellate sono un binomio complicato: degli oltre 3300 chef stellati Michelin al mondo solo 134 sono donne. Ma qual è esattamente la situazione oggi in questo mondo competitivo.

Vi siete mai chiesti com’è il rapporto tra chef donne e cucine stellate? L’ambiente della ristorazione di alto livello è molto competitivo e sembra che al suo interno le donne facciano fatica a emergere allo stesso livello dei loro colleghi uomini. I numeri da questo punto di vista parlano chiaro: degli oltre 3300 chef stellati Michelin al mondo solo 134 sono donne. Certo ci sono casi eccezionali come quello della pastry chef Isabella Potì o della chef Antonia Klugmann, ma il trend sembra, purtroppo, ancora negativo,

Chef donne nelle cucine stellate

Dai numeri che abbiamo riportato poco sopra si intuisce come appena il 4% di tutti gli chef stellati siano donne, una cifra che ancora deve essere ragionevolmente spiegata. Le percentuali non cambiano molto in Francia, dove le donne sono appena 16 su 616 stellati, mentre l’Italia può definirsi più virtuosa con 45 cuoche stellate. La situazione non migliora se si prende in considerazione la World's 50 best restaurants, quella di cui vi avevamo parlato in relazione alla premiazione di Massimo Bottura: dei 50 migliori ristoranti al mondo e relativi chef compaiono solo due donne. Elena Arzak al trentesimo posto e Daniela Soto-Innes al quarantesimo.

Per provare a spiegare questo fenomeno Maria Canabal, una giornalista francese che collabora con il Forum Parabere, attento alle tematiche delle donne in cucina, ha cercato di fare il punto sulla storia dell’alta ristorazione. Se si parte dal presupposto che l’alta cucina, e i suoi ambienti, sono stati codificati da Auguste Escoffier, si capisce come questi ambienti siano abbastanza militareschi e maschilisti, spiega la giornalista. «I maschi erano chef, le donne cuoche - a raccontato Maria Canabal in una intervista a Gioia - alla base della cucina ci sono la gerarchia e l'ordine. Le donne invece sono empatiche e collaborative. Morale? O ti adatti o stai fuori. Per non parlare di molestie»

Il risultato è che se, tendenzialmente, si chiede l’opinione di un uomo in cucina risponderà qualcosa tipo: «l’ambiente dell’alta cucina è troppo duro per una donna e esclude spesso la possibilità di avere una famiglia». Provate a chiederlo ad una donna invece, e sottolineerà come l’ambiente delle cucina professionali sia fortemente maschilista per impostazione. Del resto, conclude Silvana Chiesa, docente di Storia dell'alimentazione alla facoltà di Food Science di Parma: «Persino tra i fornitori, ci raccontano le chef, c'è chi le incontra preferibilmente alla presenza di un uomo, marito o consulente che sia.»


Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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