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Dove scorre il vino del Ticino

Dove scorre il vino del Ticino

Il vino del Ticino è presente dalle colline del Lago Maggiore a quelle che fiancheggiano il corso dell’omonimo fiume.

Il vino del Ticino è originario dell’area nord e centro occidentale della Lombardia, la quale è forse più conosciuta per le industrie e la nebbia che per altro, ma lungo le sponde del fiume Ticino e nei dintorni i vigneti non sono una rarità. Il lungo percorso storico che ha portato all’affermazione del vino di questa zona ha avuto inizio in epoche remote e attualmente può vantare di diverse qualità della bevanda tanto cara a Bacco.

Dove nasce un fiume di vino

Per iniziare la scoperta del vino del Ticino, bisogna fare una piccola digressione spostando leggermente l’attenzione poco più a nord, dove il Lago Maggiore si restringe dando vita alla parte italiana del fiume Ticino. Sulle colline vicino ad Angera si raccoglie l’uva ai primi d’ottobre, quando la bruma che si alza dal lago ricopre i vigneti. In questa località hanno origine vini come il Prime Nebbie (nebbiolo), il San Quirico (chardonnay, bussanello e trebbiano), il Verboso Bianco (chardonnay, friulano, bussanello e trebbiano) e rossi come il Sebuino e l’Angliano.

Alcune di queste qualità si sono conquistate anche l’onorificenza delle Due Rose Camune assegnate dalla Guida Vini Plus dell’Ais Lombardia, ovvero nientemeno che l’associazione dei sommelier professionisti. Il gusto di questi vini si abbina perfettamente con il sapore dei pesci di lago.

Un brindisi per l’incontro di culture

I vigneti più caratteristici appartenenti al sud della provincia di Varese forse sono quelli situati sulle colline nei pressi di Golasecca. Questa località è famosa anche per i ritrovamenti archeologici che attestano l’esistenza di insediamenti umani appartenenti all’età del bronzo (cioè la cosiddetta Civiltà di Golasecca).

È proprio grazie a questa antica cultura che, venendo a contatto con le popolazioni etrusche, l’abitudine di coltivare l’uva e di produrre il vino venne importata in quest’area della Lombardia. Successivamente il consumo di vino è stato confermato anche per quanto riguarda le popolazioni celtiche, le quali erano solite conservare il prezioso succo all’interno di particolari otri molto simili ai moderni decanter.

Dalla vigna alla tavola

I viaggiatori di queste terre brulle bagnate dal Ticino - a volte coperte dalla vegetazione a volte esposte all’azione del sole - possono gustare degli ottimi piatti a base di pesce o di carne accompagnando il pasto con qualità locali di vino.

Sulla tavola imbandita non può mancare il Brugus (Pinot nero), il quale deve il proprio nome alla presenza della vicina brughiera. Il suo gusto vellutato, morbido e ben strutturato lo rendono perfetto da abbinare con carni grigliate, formaggi a lunga stagionatura e arrosti. Se invece si preferiscono i bianchi, un calice di Ticinum (Chardonnay, molto profumato ed affinato in botti d’acacia) renderà il vostro piatto di pesce caratteristico della cucina locale, un’esperienza unica.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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