Università di Cambridge, gli studenti votano per menu 100% vegani

Gli studenti dell’Università di Cambridge sono pronti a stravolgere i propri pasti e chiedono menu esclusivamente vegani. Lo stop a carne e derivati rimane, per ora, solo un’ipotesi, ma il voto offre un segno forte. I giovani appaiono sempre più attenti alla sostenibilità e la richiesta si inserisce all’interno di un percorso coerente. Il terreno appare fertile anche altrove, e l’Italia potrebbe presto mettersi in prima linea.

Studenti dell’Università di Cambridge per menu vegani
L’Università di Cambridge potrebbe essere sull’orlo di una rivoluzione alimentare e i protagonisti del futuro sono proprio gli studenti che vogliono optare per menu esclusivamente vegani. A mostrarsi a favore della totale eliminazione di carne e derivati da mense e caffetterie è stato il 72% della Cambridge Student Union, organismo di rappresentanza studentesco.
Il voto è arrivato al termine di quattro settimane di consultazioni e si registra una percentuale di astensionismo significativa. A promuovere l’iniziativa ci ha pensato la Cambridge's Plant Based Universities Campaign, movimento promosso da un collettivo di studenti e appoggiato da Animal Rebellion, a cui aderiscono ormai circa quaranta Atenei del Regno Unito. La decisione rimane affidata ai vertici amministrativi dell’Università, ma i negoziati sono già in fase di avvio.
Verso il vegan
La proposta degli studenti di Cambridge di servire solo menu vegani all’interno delle strutture dell’Università non arriva come un fulmine a ciel sereno. L’Ateneo ha già dimostrato in passato di essere molto attento alla sostenibilità. Con la mozione gli iscritti ribadiscono che la lotta alla crisi climatica e la salvaguardia della biodiversità restano prioritarie. Nel 2016 Cambridge aveva già eliminato dai pasti la carne rossa e quella di agnello.
La politica vigente prevede oggi, poi, di promuovere le alternative plant-based, di escludere il pesce proveniente da filiera non sostenibile dai menu e di limitare al massimo gli sprechi. I rappresentanti degli studenti sentono, dunque, oggi di aver ricevuto un “mandato forte” e sono determinati a non fermarsi.
E in Italia?
La richiesta degli studenti dell’Università di Cambridge di optare per menu al 100% vegani non rappresenta un unicum. Molti giovani si mostrano attenti all’importanza di ridurre l’impatto ambientale degli Atenei in tutta Europa e l’Italia non fa eccezione. MenoPerPiù, iniziativa promossa da Essere Animali, si pone obiettivi simili. Per rendere le pause pranzo più sostenibili i responsabili del progetto si sono rivolti alle Università chiedendo che almeno il 50% dei menu diventino vegetali.
In tale ottica DSU Toscana, Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario, ha avviato una vera e propria transizione green. Le mense propongono, infatti, ora un primo e un secondo al 100% vegetali, oltre ai contorni. L’eliminazione totale della carne, che è parte della dieta Mediterranea, seppur in quantità moderate, appare, comunque, ancora non a portata.
La determinazione con cui gli studenti di Cambridge hanno scelto di orientarsi verso menu del tutto vegani è stata accolta con generale ammirazione. In un mondo in cui un terzo delle emissioni prodotte sono attribuibili ad allevamenti e colture intensive, ogni passo avanti rappresenta un traguardo. Diverse strutture non optano, ancora, oggi per provvedimenti tanto radicali, ma l’attenzione riservata a biologico, km0 e filiera corta è in costante crescita.
