Università di Barcellona: la crisi climatica materia di un corso obbligatorio

A Barcellona la crisi climatica è pronta a diventare parte integrante del programma dell’Università, come protagonista di un corso obbligatorio. La decisione arriva a seguito di una serie di proteste e a dover frequentare l’insegnamento saranno gli studenti di tutte le facoltà. I docenti saranno a loro volta coinvolti in programmi di formazione e la rivoluzionaria decisione sta già suscitando reazioni contrastanti.

Un corso sulla crisi climatica per l’università di Barcellona
Per gli studenti dell’Università di Barcellona la crisi climatica diventerà materia di studio obbligatoria A favorire la decisione ha contribuito in modo determinante la settimana di proteste, iniziata con l’avvio della COP 27. Gli studenti, guidati dagli attivisti del movimento End Fossil Barcelona, hanno occupato lo storico ateneo con tende, striscioni e manifesti e le istituzioni hanno risposto all’appello. A partire dall’anno accademico 2024-2025, quindi, ogni studente dovrà inserire nel proprio piano di studi l’insegnamento Crisis Ecosocial. Il corso varrà 5 crediti, per un totale di 50 ore di lezioni e 125 di studio a casa. L’obbligo di formarsi sulla questione climatica riguarderà anche i 6.200 docenti e membri dello staff.
Una rivoluzione
Che la crisi climatica diventi oggetto di un corso obbligatorio in un’Università del calibro di quella di Barcellona rappresenta una rivoluzione. Federico Demaria, docente di economia favorevole al provvedimento, ha affermato che siamo assistendo a un cambiamento culturale e del paradigma educativo. 10 anni fa, ha continuato, l’Università avrebbe mandato la polizia contro gli occupanti, ma oggi ciò non è più possibile perché la società e l’evidenza dei fatti li sostengono. Assistiamo, dunque, a una vittoria propiziata da azioni partite dal basso. A tenere il corso saranno una serie di figure scelte in larga parte con l’appoggio degli studenti. Fra queste spicca il nome di Jofre Carnicer, membro dell’International Panel on Climate Change.
Le reazioni
La decisione dell’Università di Barcellona di rendere obbligatorio un corso sulla crisi climatica ha suscitato reazioni in gran parte favorevoli. L’Ateneo ha comunicato che il provvedimento mira a fare in modo che i “professionisti del futuro” abbiano le conoscenze e gli strumenti per diventare artefici della transizione ecologica. L’insegnamento non presenterà un programma sullo sviluppo sostenibile o su altre questioni simili. Proverà, invece, ad affrontare in modo trasversale gli aspetti sociali ed ecologici connessi alla corsa del riscaldamento globale. L’entusiasmo risulta, comunque, almeno in parte, smorzato. Lorenzo Valotti, studente e attivista, si è detto deluso dal rifiuto dell’Università di porre un freno alla ricezione di fondi da compagnie attive nell’ambito dei combustibili fossili. L’Ateneo promette, però, progressi futuri.
Rendendo il corso sulla crisi climatica obbligatorio per tutti gli studenti l’Università di Barcellona ha fatto un passo decisivo. Ogni anno l’Ateneo conta circa 60.000 iscritti e conferisce circa 14.000 lauree. Mentre la COP 27 trasmette un messaggio d’allarme chiaro, simili numeri non possono che apparire significativi.
