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Siccità di vento, la nuova minaccia del cambiamento climatico alle rinnovabili

Siccità di vento, la nuova minaccia del cambiamento climatico alle rinnovabili

Mentre il riscaldamento globale avanza la siccità diventa un evento che colpisce anche il vento e la produttività delle turbine eoliche.

Non siamo abituati ad associare il concetto di siccità al vento ma a causa del cambiamento climatico un collegamento esiste. Mentre le temperature si alzano, infatti, le raffiche in molte parti del pianeta rallentano e a tratti si fermano causando problemi alla produzione di elettricità basata sull’eolico. Secondo uno studio pubblicato in Nature Climate Change i periodi di carenza potrebbero allungarsi fino al 15% nei prossimi anni e i costi ne risentiranno.

Siccità di vento, la nuova minaccia del cambiamento climatico alle rinnovabili
@envatoelements

Come si può descrivere una siccità di vento? 

I fenomeni definiti siccità di vento sono caratterizzati da condizione di rallentamento o immobilità delle raffiche che soffiano a livello della terra ferma. I venti spirano in genere dalle aree ad alta pressione a quelle a bassa pressione. In tale differenza ha una parte importante anche il fattore temperatura. Il riscaldamento globale riduce però in vaste aree del pianeta il divario termico tra le varie regioni e ciò provoca un rallentamento delle raffiche. 

Eventi di siccità di vento si sono già verificati in Europa, Stati Uniti, Nord Est della Cina, Giappone e India. Nel frattempo la velocità media a cui spirano i venti è rallentata tra 1979 e 2018. Da tale quadro è esclusa l’Australia dove la situazione rimane stabile.

Quando la siccità di vento è pericolosa? 

In futuro i fenomeni di siccità di vento potrebbero moltiplicarsi e allungarsi. Guardando a diversi scenari relativi alla mitigazione climatica i ricercatori hanno stimato che i cambiamenti saranno asimmetrici sul pianeta. Le zone più duramente colpite dagli eventi saranno quelle alle medie latitudini dell’emisfero boreale. Qui le siccità di vento si allungheranno del 10% se le emissioni verranno ridotte in modo significativo, del 15% se il quadro rimarrà sostanzialmente stabile e del 20% in uno scenario catastrofico. 

Nell’emisfero australe ci si attende invece che i venti accelerino. La differenza è dovuta al fatto che l’Artico si scalda più velocemente del resto della Terra. Nel nord del pianeta quindi il divario termico tra poli ed equatore diminuisce. Nell’emisfero australe, invece, a impedire alle raffiche di rallentare è il gap di temperatura che si instaura tra terre emerse e oceani.

Siccità di vento ed energia eolica 

La produzione di energia eolica non potrà che risentire dell’allungarsi dei periodi di siccità di vento. In gioco ci sono infatti anche gli eventi di questo tipo definiti severi. Essi hanno una durata compresa tra 6 e 16 giorni e si dovrebbero verificare in media ogni 1.000 anni. Simili eventi rimarranno secondo le previsioni rari alla fine del secolo ma gli scenari relativi alle emissioni fanno la differenza. 

In Nord America ed Europa il numero di turbine esposte a tali situazioni potrebbe infatti cambiare dal 14 al 39%. Oggi la capacità eolica installata ammonta a 1.36 GW ma entro il 2100 ci si attende che arrivi a 6.000 GW. Ogni cambiamento nella produzione effettiva potrebbe quindi creare problemi soprattutto a livello di prezzo dell’energia.

Il nuovo studio dovrebbe rivelarsi uno strumento utile per fronteggiare le siccità di vento. Il lavoro indica infatti degli hotspot su cui intervenire e sottolinea che le soluzioni alla problematica esistono. Integrare le diverse fonti di energie rinnovabili e favorire la creazione di interconnessioni stabili tra le reti dei diversi Paesi rappresentano possibilità utili.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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