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Sempre più locali dicono no all'avocado per salvare l'ambiente

Sempre più locali dicono no all'avocado per salvare l'ambiente

Sempre più tra locali e ristoranti stanno mettendo gli avocado al bando. Colpa dell’altissimo impatto ambientale. Miste le reazioni.

Avocado al bando in sempre più ristoranti, bar e locali. Uno dei cibi preferiti dai millennials, talmente amato da finire sulla guida Michelin, sta sparendo da diversi locali. La fama dell’avocado non è solo dovuta alle sue qualità nutrizionali da superfood ma, soprattutto, dalla sua capacità di attirare «mi piace» su diversi social network. Il fenomeno tuttavia ha un costo non indifferente per il pianeta e pare che sempre in più se ne stiano rendendo conto.

Perché sempre più ristoranti mettono gli avocado al bando

L’avocado, assieme a diversi altri cibi considerati «salutari» ha un impatto elevato sull’ambiente. Nello specifico, la coltivazione di avocado richiede una enorme quantità di acqua rispetto ad altri frutti, fino a 740 litri per tonnellata. Inoltre, circa l’84% degli avocado arriva dal Sud America, dai caraibi e dalla California con un costo ambientale in termini di movimento merci elevatissimo.

Secondo i calcoli, un avocado in media viaggia 7080 chilometri prima di raggiungere un ristorante o bar europeo. Il valore degli avocado inoltre è schizzato talmente alle stelle che la sua produzione è finita nel mirino dei cartelli della droga sudamericani, mentre la deforestazione è in crescita nei paesi produttori come Messico e Cile per far spazio alle coltivazioni.

Miste le reazioni sul bando degli avocado

Convinti che il costo ambientale e sociale degli avocado sia troppo alto per un «mi piace», sempre più locali in Europa e soprattutto in Inghilterra, stanno pubblicamente mettendo gli avocado al bando. Per alcuni esiste anche già un marchio «avo-free». La scelta ha sollevato immediatamente un acceso dibattito su Instagram, dove la mania dell’avocado conta un enorme numero di proseliti. Come prevedibile non tutti i clienti si sono dimostrati felici delle scelta accusando i locali di «ipocrisia».

Diversi altri prodotti che quotidianamente consumiamo come caffè, tè e cioccolata hanno forti impatti ambientali e viaggiano per migliaia di chilometri ma, nessuno penserebbe mai di metterli al bando nei ristoranti. La risposta è tuttavia semplice: se ormai rinunciare a caffè e cioccolata pare impossibile, rinunciare all'avocado è una scelta più facile visto che ancora non è parte del nostro retaggio culturale e alimentare. Se il sacrificio di questo frutto servirà a sollevare maggiore consapevolezza sull’assurdità di alcune nostre scelte alimentari dettate dalla moda, potrebbe in fondo valerne la pena.


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REDAZIONE
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