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Salt Bae potrebbe aprire un ristorante a Milano

Salt Bae potrebbe aprire un ristorante a Milano

Salt Bae, lo chef noto per il suo modo di mettere il sale sulla carne, ha fatto sapere che presto potrebbe inaugurare un ristorante a Milano

Presto Salt Bae potrebbe aprire un suo ristorante a Milano. La notizia l’ha data lo stesso chef-macellaio, diventato noto in tutto il mondo per il suo originale modo di mettere il sale sulla carne, parlando con degli influencer italiani tra i tavoli di uno dei suoi locali. Un annuncio informale, quindi. Ma tanto è bastato per scatenare l’entusiasmo dei suoi fan italiani. Salt Bae è ormai una star del web grazie ai video social che mostrano il suo famoso gesto, imitato da moltissime celebrità. Ma quando sarebbe prevista questa apertura a Milano?

Salt Bae potrebbe aprire un ristorante a Milano
Foto: Terron F.Beckham @Wikimedia

Salt Bae e il ristorante a Milano

A rivelare che Salt Bae potrebbe aprire un ristorante a Milano sono stati i ragazzi di Milanohafame, pagina Instagram che recensisce i migliori locali in cui mangiare del capoluogo lombardo. La notizia è stata “strappata” allo stesso cuoco dopo una cena nel suo ristorante di Mykonos. Alla domanda “quando aprirai a Milano?”, Salt Bae risponde “next year” ovvero "il prossimo anno". La conversazione è stata ripresa in un video pubblicato dalla stessa pagina. La presunta apertura del locale milanese dovrebbe dunque avvenire nel 2023.

Chi è Salt Bae

Salt Bae è il nome d'arte con cui è conosciuto Nusret Gökçe, macellaio e ristoratore 39enne di origine curda. Ha iniziato a lavorare da giovanissimo come apprendista macellaio, dopo avere abbandonato ai tempi la scuola quando era alle medie a causa delle difficili condizioni finanziarie della sua famiglia. Tra il 2007 e il 2010 ha girato in molti paesi, tra cui l'Argentina e gli Stati Uniti, dove ha lavorato gratuitamente in alcuni ristoranti allo scopo di acquisire esperienza nel settore.

Nel 2010, una volta tornato in Turchia, ha aperto il primo ristorante-steak house a Istanbul. Quattro anni dopo ha inaugurato quello a Dubai. Oggi ha un vero e proprio impero – il nome della catena è Nusr-Et – che conta locali anche ad Abu Dhabi, Doha, Dallas, Ankara, Bodrum, Marmaris, Gedda, Londra, Mykonos, Miami, New York e Los Angeles.

Il sale sulla carne

La popolarità di Salt Bae è esplosa nel gennaio 2017 con una serie di video pubblicati sui social che lo ritraevano mentre tagliava la carne, sua specialità, e la spolverava con il sale. Ma il boom è arrivato con il video intitolato “Ottoman steak”, dove per la prima volta si è vista la sua originale tecnica per mettere il sale sulla carne: farlo scivolare dalla punta delle dita su avambraccio e gomito per poi farlo cadere sulla pietanza.

Lo pseudonimo deriva proprio da questo gesto prima parte che vede accanto a salt (sale in inglese) l'acronomio Bae, traducibile con “before anyone else”, vale a dire “sala prima di tutti” o “sala prima di ogni altro”. Da quel momento, il numero dei suoi follower è schizzato alle stelle ed è diventato una star del web, fatto che lo ha portato a servire politici e star dello spettacolo e dello sport. Incontri che ne hanno incrementato ancora di più la fama.

I prezzi di Salt Bae

Di certo, se Salt Bae aprirà effettivamente un suo ristorante a Milano nel 2023, non sarà per tutte le tasche. I prezzi sul menu dei suoi piatti, tra cui la fa da padrone la carne, possono superare i mille euro. La proposta più pregiata è la Tomahawk di Wagyu, una costata di pregiato manzo giapponese che, nella versione ricoperta di oro alimentare, ha toccato la cifra di 2.400 dollari.

Cifre che hanno scatenato l’indignazione di molti. Qualcuno ha anche dichiarato che gli scontrini sono troppo alti per la qualità del cibo proposto e che i prezzi sono motivati solo da motivi d’immagine. Jay Rayner, critico del quotidiano inglese Guardian, si è addirittura rifiutato di scrivere una recensione sul ristorante definendolo “stupidamente costoso”. Di certo, in Italia, patria della buona cucina, le forchette più esperte saranno altrettanto severe nell’eventuale giudizio. Non resta che attendere.


REDAZIONE
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