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Riso Basmati: cos’è e come cucinarlo al meglio

Riso Basmati: cos’è e come cucinarlo al meglio

Il riso basmati, aromatico e dal chicco lungo, è perfetto in abbinamento a piatti etnici. Ecco come cucinarlo in modo corretto.

Il riso basmati è una particolare varietà di riso originaria dell’India ma diffusa in tutti i paesi orientali dove è solito essere consumato al posto del pane. Profumato e dal chicco lungo, si presta benissimo ad accompagnare piatti speziati e ricchi di condimento. La sua preparazione però differisce da quella del riso tradizionale, quindi vediamo di capire cos’è il riso basmati ma soprattutto come cucinarlo.

Cos’è il riso basmati

Quando parliamo di riso basmati, a voler essere pignoli, dovremmo indicare anche a quale delle 86 diverse varietà ci si riferisce. Già, perché proprio come il riso tradizionale, ne esistono diverse tipologie che differiscono per zona di coltivazione e caratteristiche organolettiche. Ad esempio, quello coltivato nel Bengala occidentale prende il nome di Patna, mentre la varietà più diffusa, coltivata ai piedi dell’Himalaya è la Dehra Dun.

In linea di massima però il riso basmati, il cui nome in Hindi significa «regina di fragranza» si caratterizza da un chicco lungo e affusolato e dall’aroma di legno di sandalo e spezie che sprigiona in cottura. A differenza del riso tradizionale ha un bassissimo indice glicemico che lo rende perfetto per tutti coloro che soffrono di diabete. Come tutte le varietà di questo cereale è senza glutine, quindi idoneo per celiaci e intolleranti.

Come cucinare il riso basmati

Abbiamo detto che la cottura del riso basmati differisce da quella tradizionale, ma vediamo di capire perché. Il riso basmati contiene molto amido quindi prima di essere utilizzato va sciacquato per 4-5 volte, fino a che l’acqua non sarà limpida. Questa operazione è fondamentale per ottenere i chicchi ben sgranati una volta cotti. Si consiglia poi di lasciare il riso in ammollo per almeno 30 minuti prima di procedere alla cottura: questa operazione restituirà chicchi compatti e interi. Il riso basmati infatti è molto più delicato e una volta iniziata la cottura non va mai mescolato.

Per cucinare il riso basmati lesso utilizzate come unità di misura la tazza (1 tazza da 200 ml circa è una dose indicata per due persone). Versate in una pentola 1 tazza di riso e coprite con 1 tazza e mezza di acqua. Portate a bollore con il coperchio, quindi abbassate la fiamma e proseguite la cottura per 10 minuti fino a che l’acqua non si sarà completamente assorbita. Lasciatelo riposare per una decina di minuti prima di servirlo. Per cucinare il riso basmati al vapore occorre cambiare le proporzioni tra acqua e riso. Per ogni tazza di cereale infatti occorrono 2 tazze di acqua. Trasferite tutto in una pentola dal fondo spesso, mettete il coperchio e portate a bollore. Spegnete poi la fiamma e lasciate riposare il tutto per 25-30 minuti fino a che l’acqua non si sarà assorbita. Sgranatelo con la forchetta appena prima di servirlo.

A differenza del riso tradizionale, il riso basmati è ottimo anche senza sale, complice il fatto che spesso viene servito come contorno di piatti piccanti e speziati. Tuttavia, uno dei modi più diffusi per cucinarlo è aromatizzando l’acqua con le spezie. Provatelo con il cardamomo, oppure con la cannella, i chiodi di garofano o il curry. Il riso basmati è l’ingrediente principale per la preparazione del riso pilaf. In questo caso si procede quasi come se fosse un risotto: partendo da un soffritto a base di burro e cipolla tritata, si tosta il riso per poi coprirlo con l’acqua. In questo caso, per 100 gr di riso occorrono 200 ml di acqua. Si cuoce il tutto per 18-20 minuti a partire dal bollore, senza mai mescolare e sgranando i chicchi con una forchetta a cottura ultimata.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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