Qual è la differenza tra orata e branzino e come si cucinano?
Orata e branzino sono spesso protagonisti di gustose ricette, ma comprendere che differenza c’è tra i due non è immediato. Essi hanno delle caratteristiche in comune, ma presentano delle peculiarità che ci aiutano a non fare confusione. Conoscere bene la materia prima significa, per altro, gettare le basi per cucinarla al meglio e sapere che ciascun pesce si presta a particolari preparazioni.
Orata
Per capire la differenza tra orata e branzino concentrarsi sulle caratteristiche del primo tipo di pesce può rivelarsi utile. Questo pesce osseo appartiene alla famiglia delle Sparidae e ama molto le zone costiere e i fondali sabbiosi. Tali animali sono molto presenti nel Mediterraneo e nel Pacifico Orientale e, essendo sensibili al freddo, non vanno in genere oltre i 150 m di profondità. Il corpo dell’orata è ovale, ricoperto di grosse squame e può raggiungere i 70 cm di lunghezza. Il dorso è di colore grigio azzurro e fra gli occhi è possibile vedere una caratteristica striscia dorata, che spiega il nome della specie. Accanto a questa ne compare un’altra di colore nero. La bocca è piccola e la pinna dorsale ha forma simile a quella di un ventaglio.
Branzino
Guardare alle peculiarità del branzino ci aiuta a capire che differenza c’è tra questo e l’orata. Tale pesce è noto come “spazzino dei fondali” e predilige le zone costiere rocciose. Si tratta di una specie molto diffusa e quindi facilmente reperibile. Il corpo si presenta affusolato e può raggiungere il metro di lunghezza per 10 kg di peso, anche se in commercio si trovano spesso esemplari più piccoli.
Il nome è probabilmente dovuto al fatto che in Veneto le branchie vengono chiamate “branze”. Al di sotto della Liguria si sente, però, più comunemente parlare di spigola. Tra le caratteristiche particolari possiamo notare la presenza di occhi brillanti, due pinne dorsali e testa robusta. Il branzino ha, inoltre, due spine dorsali distinte, una formata da raggi spinosi e l’altra più tenera.
Differenza tra orata e branzino in cucina
Una volta osservati i tratti di orata e branzino trovare la differenza risulta semplice. La vista è la prima arma per non fare confusione, ma le distinzioni riguardano anche valori nutrizionali e utilizzi in cucina. La carne dell’orata si presenta, allora, più pregiata, ricca di nutrienti e omega-3. Il branzino è considerato, invece, un pesce più povero, ma non per questo meno gustoso.
La prima specie appare dunque, perfetta per preparazioni che ne esaltino il sapore in modo semplice, come la cottura al forno o al cartoccio. Il branzino si presta, invece, alle più diverse ricette e rende bene tanto presentato nella cottura al sale o alla griglia, quanto utilizzato come ingrediente di un ripieno o come condimento per pasta e riso.
Capire la differenza tra orata e branzino significa impegnarsi a fare le scelte migliori in cucina. In commercio sono reperibili sia varietà pescate, sia da allevamento ed è possibile optare anche per le versioni congelate. La freschezza rimane un requisito fondamentale e la conservazione non dovrebbe durare più di due giorni in frigo e tre mesi in freezer.
