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Pollo al cloro: i timori dei consumatori britannici

Pollo al cloro: i timori dei consumatori britannici

La Brexit potrebbe fissare nuovi standard per il mercato alimentare. Il pollo al cloro è uno degli elementi che spaventa di più i consumatori.

Nel Regno Unito l’Agriculture Bill rappresenta la più grande riforma del settore primario dal 1945 a oggi. Uno degli alimenti su cui si scatena la contesa è il cosiddetto pollo al cloro. Molti credono che sia pericoloso per la salute e che l’utilizzo del cloro non sia davvero giustificato. Non mancano poi le proteste e i problemi pratici connessi alla nuova legge.

Pollo cloro

Che cos’è il pollo al cloro?

Il pollo al cloro è propriamente pollo disinfettato con l’ausilio del cloro. Le carcasse di pollo vengono trattate con acqua e biossido di cloro. L’obiettivo è quello di eliminare batteri come la salmonella, l’E. coli o il campylobacter. Questa pratica è permessa negli USA, ma le carni così disinfettate non sono ammesse nell’UE. Simon Dawson, docente di Scienza e tecnologia alimentare alla Cardiff Metropolitan University, ha affermato che in Europa sono stati faticosamente raggiunti standard altissimi nella filiera alimentare. Questa disinfezione finale, secondo lui, li compromette e provoca un calo dell’attenzione all’igiene e al benessere dei polli vivi. Dagli Stati Uniti queste accuse vengono ritenute infondate.

Il pollo al cloro è pericoloso o più che sicuro?

Molti si chiedono se il pollo al cloro sia estremamente sicuro, vista l’eliminazione presunta dei batteri, o pericoloso. Secondo l’European Commission il pollo al cloro può essere pericoloso quando se ne assume circa il 5% del proprio peso corporeo in un giorno. Secondo l’European Food Safety Authority, l’esposizione prolungata a grandi quantità di biossido di cloro potrebbe causare problemi di saturazione o danni ai reni. Uno studio del 2014 ha mostrato che il 97% dei 300 petti di pollo americani trattati con il biossido di cloro analizzati conteneva batteri pericolosi. Secondo una ricerca del 2018 sulle verdure, condotta alla University of Southampton, la pratica non eliminerebbe i patogeni, ma li renderebbe irrilevabili.

I risvolti concreti:

Molti nel Regno Unito si chiedono come dovranno comportarsi quando il pollo al cloro rischierà di finire nei loro piatti. Negli Stati Uniti non esiste l’obbligo di segnalare se il pollame sia stato o meno sottoposto alla disinfezione con il biossido di cloro. Penny Mordaunt, come membro del governo, ha affermato che bisogna dare fiducia al consumatore e lasciare che scelga. La legge comunque, non prevede nessun obbligo di trasparenza sulla disinfezione né per i venditori, né per i ristoratori. Gli Stati Uniti, come parte dell’accordo commerciale, vogliono anche eliminare l’indicazione di provenienza.

La legge, già approvata dalla Camera di Comuni a maggio, deve passare ora al vaglio della Camera dei Lord. Al momento, il pollo al cloro non è un problema immediato. La Brexit porterà a inevitabili cambiamenti e i consumatori vogliono avere voce in capitolo. La speranza è che le nuove leggi non si traducano in scappatoie che aggirino gli standard di tutela faticosamente conquistati.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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