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Piante dimenticate, in Malesia rivivono le coltivazioni perdute

Piante dimenticate, in Malesia rivivono le coltivazioni perdute

Il progetto Crops For the Future mira a riportare alla luce piante dimenticate per permettere di liberarsi dai grandi quattro: grano, riso, mais e soia.

Riportare alla luce piante dimenticate e garantire la biodiversità. In Malesia l’organizzazione Crops For The Future (Coltivazioni per il Futuro) sta portando avanti un progetto per riportare in vita quelle coltivazioni utilizzate da sempre ma ormai relegate a prodotto di nicchia dai «grandi quattro»: grano, riso, mais e soia. Dai campi e dai laboratori del CFF potrebbe arrivare, o meglio, ritornare, il prossimo superfood.

Le piante dimenticate riportate alla luce in Malesia

In tutto il mondo esistono, secondo la FAO, circa 50mila specie vegetali commestibili, tra queste oltre 7000 sono state coltivate dall’Uomo nel corso della storia. Eppure oggi meno di 20 coltivazioni rappresentano il 90% della produzione globale di cibo e tra queste solo quattro rappresentano oltre il 60%. Stiamo parlando dei «grandi quattro»: riso, grano, mais e soia.

Nei pressi Kuala Lumpur, la capitale della Malesia, Crops For The Future sta tentando di salvare le piante dimenticate, quelle coltivazioni tradizionali e storiche, dall’omogeneizzazione. Ma non si tratta solamente di spirito di conservazione storica. La scelta di dedicarsi principalmente a quattro sole colture rischia, in un futuro di minacciato dal cambiamento climatico, di relegare ad una dieta povera o carente di nutrienti. Salvare e rendere commercialmente interessanti prodotti semi sconosciuti come il fagiolo alato, la moringa, il pisello di terra o l’ambarella potrebbe fare la differenza.

Coltivazioni perdute e sottoutilizzate superfood del futuro

Native di certe nazioni e regioni della terra, le coltivazioni perdute e sottoutilizzate sono oggi generalmente relegate a fenomeno folcloristico locale. Nonostante una tradizione spesso secolare, queste coltivazioni e la loro conoscenza, rimangono limitate alle piccole comunità che ancora le coltivano. Eppure tra queste spesso si nascondono dei veri «superfood» con proprietà nutrizionali eccezionali che oggi potrebbero catturare l’attenzione di consumatori sempre più attenti alla qualità di ciò che mangiano.

Un esempio? Il pisello di terra (Vigna Subterranea) un legume cresciuto principalmente da piccoli produttori africani contiene fino al 60% di carboidrati, il 20% di proteine, pochissimi oli e grassi ed è ricco di minerali e aminoacidi. La razione giornaliera raccomandata di molti nutrienti in un solo prodotto. La sfida di Crops For The Future è portare queste piante dimenticate all’attenzione dei grandi mercati. Non è una missione impossibile, basta pensare alla quinoa. Fino ad una trentina d’anni fa la quinoa era una oscura coltura locale della Bolivia e del Peru mentre oggi si può trovare nei menu di quasi tutti i ristoranti. Il futuro dell'alimentazione potrebbe dipendere da questo.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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