Periodi di caldo estremo, sopportarli invecchia l’organismo

Sopportare periodi di caldo estremo è ormai la norma in molte parti del mondo e ciò ha conseguenze sulla salute che vanno oltre il semplice fastidio. Quando le colonnine di mercurio schizzano alle stelle infatti il nostro intero organismo viene messo sotto stress e in alcuni casi sembra persino arrivare a invecchiare più velocemente del normale. Arginare i danni risulta ancora possibile ma approfondire la ricerca appare prioritario.

Periodi di caldo estremo: guai in arrivo
Fare i conti con periodi di caldo estremo mette sotto stress l’organismo in diversi modi. Disidratazione, rischio colpi di calore, aggravamento di problematiche cardiovascolari o di altre patologie pregresse e instaurarsi di stati di infiammazione cronica sono solo alcuni dei guai a cui si rischia di andare incontro.
Uno studio pubblicato in Science Advances ha ora lanciato un ulteriore allarme: il clima torrido può alzare la nostra età epigenetica. Questa rappresenta una misura di come il nostro corpo affronta il passare degli anni, basata sull’analisi del DNA e dell’espressione genica. Tale dinamica può essere influenzata da diversi fattori e, a quanto pare, il caldo rientra tra questi.
Lo studio su periodi di caldo estremo e organismo
A concentrarsi su quanto i periodi di caldo estremo danneggino l’organismo ci ha pensato un team della USC Leonard Davis School of Gerontology che ha analizzato dati relativi a circa 3.600 soggetti di 56 anni o più. Sono stati esaminati campioni di sangue raccolti in vari momenti della vita degli individui con l’obiettivo di individuare l’espressione o la non espressione di determinati geni. È stato poi utilizzato un tool matematico per stimare l’età epigenetica di ciascuno.
Le informazioni sono state confrontate con quelle relative a temperatura e umidità rilevate dal National Weather Service tra 2010 e 2016. Ne è emerso che i soggetti costretti a sopportare 140 giorni di colonnine di mercurio oltre i 32 °C all’anno mostravano fino a 14 mesi di invecchiamento biologico in più rispetto a coloro che non ne vivevano più di 10 nello stesso periodo.
Periodi di caldo estremo e malattie: come difendersi
I ricercatori non si sono limitati a ribadire quanto i periodi di caldo estremo siano pericolosi ma hanno posto l’accento su come attrezzarsi. L’aria condizionata è stata presentata come ormai imprescindibile in determinate aree. In questione non c’è infatti più solo la comodità ma la salute. Non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata appare altrettanto importante.
Lo stesso vale per l’attenzione alla corretta idratazione e, in generale, gli esperti sottolineano che quando si avverte la sete si è già in una posizione di svantaggio. Le autorità sono chiamate a concepire città più resilienti in cui gli spazi verdi, in grado di rinfrescare l’aria e di fornire ombra, abbiano un ruolo di rilievo. Fare in modo che si creino reti sociali su cui i soggetti fragili possano contare può rivelarsi un’altra utile strategia di azione.
Il cambiamento climatico moltiplica i periodi di caldo estremo quindi siamo a una svolta. I ricercatori hanno spiegato che ci si deve limitare a individuare una forte correlazione tra giorni torridi e invecchiamento precoce e non si può ancora parlare di causalità. Jennifer Ailshire, autrice leader, ha anche sottolineato che un potenziale danno permanente non è una condanna e che è il momento di alzare i livelli di consapevolezza per favorire l’adattamento.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità.
