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Perché il piccante è una sensazione e non un sapore

Perché il piccante è una sensazione e non un sapore

Il piccante è una sensazione e non un sapore, lo spiega quel famoso senso di calore nella nostra bocca.

Siamo portati a dire «amo» o «non sopporto» il sapore piccante. Infatti quello che noi definiamo piccante è una sensazione e non un sapore. La nostra lingua possiede i recettori del gusto dolce, salato, acido (o aspro), amaro e dell'umami, ma non del piccante.

Perché alcune persone trovano piacere e addirittura esaltante mangiare cibi piccanti?

La piccantezza è dovuta a delle particolari sostanze contenute all'interno degli alimenti che consideriamo piccanti. Nel caso del peperoncino, ad esempio, si tratta della capsaicina, in quello del pepe, della piperina. Nel momento in cui le molecole di queste sostanze entrano in contatto con le mucose della lingua e della bocca, il nostro organismo traduce questo incontro in un senso di forte calore o bruciore. Alcune persone trovano piacere e addirittura esaltante mangiare cibi piccanti, perché in tale fenomeno vengono coinvolte proprio le terminazioni nervose che si occupano di segnalare e di recepire il dolore. Ecco perché il piccante è una sensazione e non un sapore: il meccanismo del piccante si svolge infatti nella stessa sfera che interessa le percezioni dolorose. Si tratta quindi di un doloroso inganno, che ad alcuni piace.

Il dolore si mescola al piacere

Il dolore si mescola al piacere, questo è un aspetto affascinante del concetto di piccante; si tratta di un divertimento a tratti masochistico, di chi considera piacevole assumere alimenti che provocano un po' di dolore. Secondo un noto Professore di psicologia americano, Paul Rozin, gli esseri umani trovano piacere e addirittura esaltante mangiare cibi piccanti, perché ricercano delle situazioni in cui il corpo invia segnali di allarme, mentre in realtà non esiste un vero pericolo. Questo desiderio è perciò affine alla passione che si può avere per i film horror, le montagne russe o i lanci con il paracadute. Si tratta di esperienze di pericolo simulato, in cui il dolore si mescola al piacere, e dove quest'ultimo corrisponde alla consapevolezza che, dopo aver provato il brivido, non c'è niente da temere. Non da ultimo, è stato dimostrato che il piccante è una sensazione e non un sapore in quanto quell'amato-odiato fastidio, provocato dall'assunzione appunto del peperoncino e degli altri alimenti piccanti, aiuti il nostro organismo a rilasciare endorfine, degli antidolorifici naturali capaci di generare un senso di benessere.

Si può quindi concludere che prima di tutto il concetto di piccante è una sensazione e non un sapore e che, a modo suo, ci comunica che alla fine di ogni sacrificio ci attende il piacere.


gloria storchi
Gloria Storchi
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Giornalista pubblicista, attratta dalla natura e dal benessere, una persona dinamica e motivata da una costante voglia di conoscere il mondo che la circonda. Laureata in Relazioni Pubbliche e Pubblicità, con uno spiccato interesse per la moda, lo yoga e la buona cucina.
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Giornalista pubblicista, attratta dalla natura e dal benessere, una persona dinamica e motivata da una costante voglia di conoscere il mondo che la circonda. Laureata in Relazioni Pubbliche e Pubblicità, con uno spiccato interesse per la moda, lo yoga e la buona cucina.
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