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Marmite e Vegemite, la crema spalmabile che non vi aspettereste

Marmite e Vegemite, la crema spalmabile che non vi aspettereste

Quasi identiche, ma provenienti da due Paesi differenti, ecco uno degli ingredienti immancabili nelle cucine inglesi e australiane.

La maggior parte delle persone leggendo il titolo dell’articolo non capirà di cosa si sta parlando, mentre alla restante parte comparirà sul viso un’espressione leggermente disgustata, o perlomeno, titubante. Siamo di fronte a due creme spalmabili atipiche ma diffusissime in Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda, dove ogni dispensa ne è provvista e dove, fin da piccoli, si cresce a suon di pane e Marmite o Vegemite.

Di cosa si tratta?

Innanzitutto, prima di iniziare a parlarne, è doveroso sapere che la giusta pronuncia è Marmait e Vegemait. Si tratta di creme spalmabili inaspettatamente salate e dal colore marrone scuro, appiccicose e piuttosto pastose. Alla base abbiamo estratti di lievito, ricavati dalla produzione della birra, ai quali vengono aggiunti molto sale ed estratti vegetali come sedano e cipolla, un concentrato di gusto umami insomma.
La differenza tra le due creme sembrerebbe essere proprio la natura differente degli estratti vegetali che renderebbero la Marmite più piccante e dal sapore più deciso rispetto alla cugina oceanica.

Quando c’era solo la Marmite

In origine c’era solo la Marmite: risale al 1902 quando, nello Staffordshire, in collaborazione con la Marmite Food Extract Company, lo scienziato tedesco Justus von Liebig scoprì che era possibile estrarre e concentrare il lievito di birra, creandone una crema molto salata e ottima a livello nutrizionale (è un concentrato di vitamina B), tanto da diventare indispensabile per i soldati durante la Prima Guerra Mondiale.

Per ottenere la Marmite bisogna permettere l’autolisi del lievito: questo si autodistrugge una volta in contatto con il sale in una soluzione ipertonica; dopo questo passo, le sue cellule vengono riscaldate eliminando le pareti cellulari e dando un risultato liscio e cremoso. Il successo della crema fu tale che la Sanitarium Health Food Company neozelandese comprò i diritti di produzione e vendita della Marmite nel Sud del Pacifico, dove venne altrettanto apprezzata.

L’arrivo della Vegemite

La storia della Vegemite ha inizio più tardi, nel 1922, quando la Fred Walker Company (futura Kraft), insieme al chimico Cyril P. Callister, si ispira alla già esistente Marmite e crea il cosiddetto estratto vegetale puro. Già nell’anno seguente la crema spalmabile si diffonde in tutti gli scaffali australiani con la scritta «Delizioso su panini e pane tostato, migliora i sapori di zuppe, stufati e salsicce».

La Marmite ai tempi però era già diffusa sul mercato australiano, il quale era restio a provare il nuovo prodotto locale, tanto che ci vorranno ben 14 anni e molta perseveranza prima che la Vegemite acquisti l’odierna importanza. Il successo fu sicuramente in parte dovuto al consumo della crema a base di lievito da parte delle Forze Armate durante la seconda Guerra Mondiale: in questo periodo critico tutta la produzione veniva riservata ai soldati e l’assenza sul mercato, e nelle tavole, fece capire ad australiani e neozelandesi l’importanza di tale alimento nella loro quotidianità.

Istruzioni per l’uso, da leggere attentamente

La maggior parte delle persone, esclusi inglesi e australiani perlopiù, trova assolutamente disgustosa la Marmite\Vegemite; il sapore è così forte e pungente che dev’essere usata in piccole quantità e mai da sola. Toast, formaggi, crackers, avocado, hamburger, zuppe e pollo, pizza e anche qualche dolce sono solo alcuni degli abbinamenti che potreste fare, usandola anche semplicemente come insaporitore, al posto di un comune dado, dato il sapore così vicino al glutammato.
In qualunque modo si decida di farne uso la parola d’ordine rimane parsimonia.

Fonti: thespruce.com - wikpedia.org - illbrightback.com - vegemite.com.au


Allegra Germani
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Allegra di nome e di fatto, ho 22 anni, studio Scienze Gastronomiche e non so ancora cosa fare della mia vita se non girare il mondo per riempirmi gli occhi e la bocca di cose buone.
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Allegra di nome e di fatto, ho 22 anni, studio Scienze Gastronomiche e non so ancora cosa fare della mia vita se non girare il mondo per riempirmi gli occhi e la bocca di cose buone.
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