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Le verdure autunnali meno note da riscoprire

Le verdure autunnali meno note da riscoprire

Alla scoperta delle verdure autunnali, spesso regionali, meno note che meritano di essere conosciute e rivalutate.

Le verdure autunnali portano con sé una brezza di vento, i colori della natura, il desiderio di affrontare una nuova stagione fredda con sapori avvolgenti e confortevoli che ci accompagnino fino l’inverno. Il desiderio di benessere aumenta, anche per far fronte al calo delle temperature, così come la voglia di piatti caldi quali zuppe, minestroni, risotti e ricette da forno. A nostra disposizione, da ottobre e per tutto l’autunno, una straordinaria varietà di ortaggi tra cui zucca, radicchio, funghi, cavolo, porro, finocchio, sedano e rapa.

Tanti i colori, le tipologie, le caratteristiche e soprattutto tanti gli abbinamenti in cucina. Tante però anche le verdure autunnali, dalle altrettanto straordinarie proprietà e valori nutrizionali, meno conosciute e meno menzionate nei ricettari. Molte di loro sono legate a specifiche regioni italiane e a specialità tipiche locali, ma non per questo non meritano di essere conosciute, magari anche come stimolo per un viaggio gastronomico per conoscere il territorio. Andiamo allora a scoprirne alcune delle più interessanti, partendo dal Nord e scendendo al Sud Italia.

Il radicchio trevigiano

Il nostro viaggio virtuale inizia, appunto, dalla località più a nord, e più precisamente da Treviso, in Veneto. È qui infatti che in autunno e in inverno si può assaggiare il famoso radicchio rosso, tanto buono e bello da aver conquistato anche gli americani, che ne hanno avviato la coltivazione in California. Questa varietà di radicchio IGP è esteticamente elegante, è ricco di calcio, ferro, fosforo e magnesio e ha un sapore delicato e leggermente amaro e la consistenza croccante. Tra le ricette più famose, che lo valorizzano, la più famosa è certamente il risotto.

La zucca mantovana

Mantova e le zone limitrofe sono particolarmente note per la zucca, verdura simbolo della cucina locale, di cui è possibile utilizzare ogni sua parte, dalla polpa ai semi alla buccia. Il sapore dolce è inconfondibile, così come famosa è la combinazione con gli amaretti. Il piatto tipico per eccellenza sono i famosi tortelli, la cui ricetta fu inventata nel XVI secolo.

Il topinambur bordeaux

Da Mantova passiamo al Piemonte, la regione d’Italia in cui questo tubero rosso è più diffuso. Le varietà principali del topinambur sono due, quella bianca che si trova fino a fine agosto, e quella bordeaux che è disponibile da ottobre in poi. Questo tubero di origine americana, ha una consistenza che ricorda le patate e un sapore che ricorda i carciofi. In Piemonte i topinambur vengono serviti crudi da intingere nella bagna cauda, ma sono amati soprattutto trifolati, saltati in padella con il burro, in forma di purea o da aggiungere a vellutate e polpettoni.

Il cavolo nero toscano

Dal Piemonte andiamo in Toscana, dove ci aspetta il profumo intenso di una delle zuppe tradizionali regionali più amate d’Italia, ovvero la ribollita. Come forse saprete l’ingrediente protagonista di questa zuppa è il cavolo nero, verdura a foglia verde, autunnale e invernale, considerata una preziosa fonte di potassio, calcio e vitamina C. Questa verdura dal sapore intenso, oltre alla ribollita, è ottima anche ripassata in padella.

Il broccolo romanesco

A Roma non c’è verdura tipica locale più bella del broccolo romanesco; questa varietà di broccolo è infatti un bellissimo frattale piramidale. Al di là dell’estetica, questa verdura, come il cavolo toscano, è di origine povera ma di sapore ricco e delicato, a metà strada tra quello del broccolo comune e del cavolfiore. Una specialità della cucina romana, molto apprezzata, è semplice ma deliziosa pasta con i broccoli.

I friarielli

Scendiamo infine a Napoli, dove troviamo i friarielli, infiorescenze delle invernali cime di rapa, tipiche invece della Puglia. Questa verdura fa la sua apparizione a cavallo tra autunno e inverno; il suo nome deriva dal castigliano e significa broccoletti invernali. I friarielli sono noti per il loro sapore amarognolo e per il suo diffuso impiego nella cucina napoletana. Il piatto più famoso sono le salsicce con i friarielli, ma questa verdura prelibata viene anche cucinata ripassata in padella con aglio e olio e usata come ingrediente principe per timballi e focacce e, non ultimo, come condimento per la pizza.


Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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