La scienza della pizza perfetta
Un nuovo studio fa luce sulla scienza della pizza perfetta, grazie a due fisici che hanno messo nero su bianco alcune equazioni per raggiungere la cottura ideale di questo piatto. La chiave, come succede spesso, è nella temperatura, ma anche nel modo in cui il calore viene diffuso dai mattoni del forno. Del resto evitare di bruciarla è il modo migliore per preparare una pizza che non fa male.
Un’equazione per la pizza perfetta
Innanzitutto è importante capire che il forno dove si cuoce la pizza è lo strumento chiave per avere una ricetta perfetta. Ne esistono di diverse tipologie, ma quello utilizzato nella preparazione della vera pizza napoletana tradizionale è quello fatto in mattoni, alimentato a legna. Con un forno di questo la temperatura interna ottimale è tra i 325 e i 330°C, mantenuta costante per 2 minuti, il tempo necessario a cuocere la pizza. Durante i picchi di attività però il pizzaiolo tende ad aumentare la temperatura fino a 390°C, riducendo i tempi di cottura a 50 secondi, così da servire più clienti in meno tempo.
Dopo aver calcolato tutte le tempistiche e le temperature i ricercatori hanno però notato che gli stessi concetti non valevano per i forni elettrici, utilizzati ormai dalla maggior parte dei pizzaioli: il metallo conduce il calore più velocemente dei mattoni, variabile che doveva essere presa in considerazione. In questo caso i due fisici hanno calcolato che la temperatura deve essere notevolmente più bassa, circa 230°C e cuocere la pizza per 170 secondi. Così avrete una pizza davvero perfetta, grazie alla scienza.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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