La differenza tra mandragora e borragine

Non sempre la differenza tra mandragora e borragine appare evidente ai raccoglitori poco esperti e, anzi, le due piante vengono confuse più spesso di quanto si creda. Non sarebbe un problema, se non fosse che la mandragora è una pianta velenosa, tutte le sue componenti sono tossiche e certamente non può essere ingerita. Pena un’intossicazione alimentare, anche potenzialmente grave. La borragine, al contrario, è un’erba spontanea commestibile, molto usata nella cucina tradizionale così come in medicina popolare per via delle sue note proprietà benefiche.
Se si pratica foraging, allora, è bene imparare a distinguere la mandragora dalle specie commestibili a lei simili. Qui, la differenza tra mandragora e borragine che, frequentemente, si trovano vicine, crescendo l’una nei pressi dell’altra.

Come distinguere la borragine dalla mandragora
Una delle caratteristiche inconfondibili della borragine è la sottile peluria bianca che ricopre l’intera pianta e le conferisce un aspetto di velluto. È quindi un vegetale spinescente e quando la si raccoglie al tatto si percepiscono le piccole spine. Diversamente, la mandragora è liscia. Qualche volta sul picciolo si presentano piccole spine, ma questa è più un’eccezione che un tratto distintivo e, comunque, non è mai paragonabile alla pronunciata peluria della borragine.
Differenza tra mandragora e borragine: le foglie
L’analisi delle foglie ci viene in aiuto per sottolineare un’altra differenza evidente tra mandragora e borragine. Quelle di mandragora, infatti, sono tipicamente strette e allungate, terminanti a punta. I margini della foglia tendono a decorrere progressivamente fino al picciolo (la parte che ancora la lamina fogliare al fusto) che cresce molto corto. La borragine, invece, ha foglie dal contorno ovale, i margini si inseriscono in modo netto e perpendicolare rispetto al picciolo, decisamente più lungo, e anche sulla foglia c’è presenza di spine, sempre.
Attenzione a non lasciarvi ingannare dalle macchie bianche delle foglie di borragine. Può essere infatti che in base alle condizioni climatiche e al tipo di substrato al centro della foglia di borragine compaiano macule chiare, più o meno grandi e più o meno evidenti. La mandragora, invece, non ha macchie. La foglia si presenta increspata, dalla superficie ruvida e di colore omogeneo.

Il fiore di mandragora
Quando in fioritura, un elemento distintivo tra le piante è proprio il fiore. Blu pallido per la mandragora, di un blu-violaceo più marcato quello della borragine. Il primo cresce a terra, quello della borragine sul fusto.
Le caratteristiche organolettiche
La mandragora, come alcuni altri vegetali tossici, ha un odore poco gradevole se spezzata e annusata. Al contrario, la borragine ha un tipico odore di cetriolo, molto piacevole, motivo per il quale si utilizzata anche in cucina.
