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“L’odore dell’inverno”, la bellissima poesia di Anton Čechov

“L’odore dell’inverno”, la bellissima poesia di Anton Čechov

Ne “L’odore dell’inverno” Anton Čechov trasporta il lettore in un paesaggio colmo di silenzio e dipinge la magia della natura che si assopisce.

L’odore dell’inverno” di Anton Čechov è una poesia atipica. I versi fanno infatti da incipit a un amato racconto dello scrittore russo, intitolato “Lo studente”. Nel breve componimento lo scrittore ci fa vivere attraverso immagini immediate e sensazioni, il momento dell’addormentarsi della natura al calare della stagione fredda. La malinconia si affianca alla magia e all’invito quasi implicito alla ricerca del calore.

L’odore dell’inverno, la bellissima poesia di Anton Čechov
@envatoelements

L’odore dell’inverno” di Anton Čechov 

Il tempo dapprincipio fu bello, 
calmo. Schiamazzavano i 
tordi, e nelle paludi qualcosa di vivo
faceva un brusio, come se 
soffiasse in una bottiglia vuota. 
Passò a volo una beccaccia e 
nell’aria con allegri rimbombi. 
Ma quando nel bosco si fece 
buio e soffiò da oriente un vento 
freddo e penetrante, tutto tacque. 
Sulle pozzanghere si allungarono 
degli aghetti di ghiaccio. 
Il bosco divenne solitario. 
Sì, senti l’odore dell’inverno.

Cosa descrive Čechov ne “L’odore dell’inverno” 

All’interno de “L’odore dell’inverno” Čechov descrive un paesaggio sospeso tra inquietudine, cambiamento e incanto. Nei primi versi viene presentato un ambiente colmo di suoni e di vita, caratterizzato da un tempo “bello” e da brusio diffuso. Nella seconda parte del componimento però l’inverno fa la sua comparsa sulla scena. 

Il silenzio inizia a dominare incontrastato il panorama e le immagini si fanno statiche. Buio e freddo completano l’opera fino al concretizzarsi delle peculiarità appena richiamate nell’odore dell’inverno citato nel verso finale. La parte invernale del componimento ci restituisce un paesaggio in un certo senso incantato, da cui emerge il mistero dell’assopirsi della natura che dormiente si vela di bellezza.

L’odore dell’inverno”: dalla poesia al racconto 

I versi di “L’odore dell’inverno” fanno come detto da introduzione al racconto “Lo studente”. Nel proseguo della storia il protagonista del testo di Čechov, Ivan Velikopolskij, studente clericale, torna a casa dopo una battuta di caccia e si ferma infreddolito a scaldarsi presso un fuoco. Qui incontra due vedove e inizia a disquisire con loro dell’episodio del Vangelo in cui San Pietro rinnega Gesù. 

La conclusione del racconto è concentrata sulla commozione delle due donne e su quanto il giovane impari da questo semplice colloquio. Egli si rende infatti conto di quanto siano importanti la condivisione, la vicinanza al prossimo, la verità e la bellezza. I versi di incipit si inseriscono dunque perfettamente nel messaggio, con il loro richiamo all’incanto del silenzio e la loro implicita esortazione a indugiare.

Con “L’odore dell’inverno” Anton Čechov ci ricorda quanto la stagione fredda possa essere incantevole e importante per l’animo umano. Questa rappresenta il momento perfetto per la riflessione, offre il pretesto per ritirarsi al riparo e permette di soffermarsi sulla bellezza del silenzio, che non può essere espressa a parole. La comunione con la natura e la consapevolezza di essere parte dei suoi cicli diventano così altri aspetti imprescindibili della vita dell’uomo.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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