
La crisi idrica si sta dimostrando pressante e in futuro è destinata a peggiorare. I metodi di distillazione odierni non risultano purtroppo particolarmente efficienti e la scienza è al lavoro per trovare alternative economiche e sostenibili. Diversi progetti di impianti solari per acqua potabile appaiono promettenti e a trarne vantaggio potrebbero essere proprio le zone costrette a vivere off grid.

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Crisi idrica e dissalazione:
La carenza di acqua potabile sta diventando un problema per molte zone del mondo. Entro il 2025 due terzi della popolazione mondiale faticherà a reperirla e l’unica soluzione sarà ricavarla da acque di mare e sotterranee. La dissalazione è una tecnica che l’umanità conosce da secoli, ma gli impianti attualmente in uso presentano diversi difetti. Sono, in primo luogo, spesso alimentati con combustibili fossili e, anche quando si basano su energie rinnovabili, risultano costosi. Gli scarti prodotti sono, poi, concentrati di sale e sostanze chimiche dannosi per gli ecosistemi. Molte realtà, perciò, si stanno dedicando alla progettazione di impianti solari per acqua potabile che utilizzino l’energia in modo più diretto.
Sistemi alternativi:
La progettazione di impianti solari per acqua potabile sostenibili si sta dimostrando una sfida. In Arabia Saudita è stata elaborata una cupola di vetro, con un sistema di specchi, per concentrare energia solare ed evaporazione. Dalla Rice University arriva un’idea basata su una membrana porosa in plastica. Delle particelle di carbonio su di essa, scaldate dal sole, vaporizzano rapidamente l’acqua. Questa filtra dalla membrana e viene poi condensata, priva di impurità. I ricercatori hanno spiegato che tale sistema permetterebbe di dissalare composti ad altissima concentrazione di sale, senza che la membrana si intasi. L’impianto è stato di recente reso ancora più efficiente dall’aggiunta di lenti.
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Ottimizzazione energetica:
I nuovi impianti solari per acqua potabile puntano a compattezza e ottimizzazione. Dal Massachusetts Institute of Technology arriva un sistema in 10 step. Del nylon nero, grazie al calore, fa evaporare l’acqua che si infiltra in un foglio di carta assorbente e condensa su una pellicola d’alluminio. Il calore liberato dalla condensazione continua poi ad alimentare il circolo. L’ingegnere Bahman Abbasi ha invece sfruttato l’umidificazione con una sorta di spray. Grazie alle radiazioni solari, un mix di aria e acqua salata viene scaldato, condensato ed eiettato attraverso ugelli ad alta velocità. In un vortice aria e acqua salgono, mentre sali e altri solidi vengono spinti verso l’esterno.
Nessuno di questi impianti solari per acqua potabile può funzionare su vasta scala, ma è solo questione di tempo. Fornire acqua a chi non ha la possibilità di accedere a complessi e costosi sistemi di alimentazione è determinante. Dato che il nostro alleato migliore in questa battaglia d’innovazione ha ben 4.5 miliardi di anni, non possiamo che ammirare la lungimiranza della Natura.

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