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Il pranzo è il pasto più importante della giornata

Il pranzo è il pasto più importante della giornata

Daniel H. Pink nel suo libro WHEN, I segreti della scienza per scegliere il momento giusto, analizza l'importanza del tempismo nella vita, focalizzandosi anche sul pranzo, un pasto sempre più sottovalutato.

Il titolo di questo articolo è un’affermazione contenuta nel volume di Daniel H. Pink, WHEN, I segreti della scienza per scegliere il momento giusto, Milano, Feltrinelli, settembre 2018, pp.221. Pink non è un nutrizionista, è uno studioso di fenomeni sociali che è stato incluso nel 2015 da «Thinkers50» tra i 10 più influenti pensatori al mondo nella sfera del management. A metà degli anni ’90 è stato prima assistente del Segretario del lavoro americano e successivamente il principale speech writer del vice-presidente Al Gore.

Il libro di Pink è un libro sul tempismo. Secondo l’A. la nostra vita ci presenta un flusso incessante di decisioni che ruotano sul quando. Queste decisioni ci arrivano da un fondo emotivo fatto di intuizioni e congetture e quindi crediamo che il tempismo sia un’arte, in realtà egli il tempismo è una scienza, e il testo cerca di dimostrarlo riportando gli esiti di un approccio multidisciplinare, con l’obiettivo di dare indicazioni utili per lavorare in modo più intelligente e vivere meglio (cit. cfr. p.12).

Pink è uno specialista nel leggere i fenomeni sociali, meglio ancora, è uno straordinario interrogatore dei dati disponibili in rete e negli studi specialistici (mi immagino coadiuvato da uno stuolo di analisti e ricercatori) che egli usa a sostegno delle sue tesi di fondo, la più importante delle quali è quella che afferma «.... tutti noi sperimentiamo tre fasi nel corso di una giornata: un picco, un calo e un rimbalzo..» (p. 37) e questo calo o fase di stanchezza si presenta spesso circa 7 ore dopo il risveglio, la rende molto più pericolosa di qualsiasi altro momento della giornata. (p.50).

«Indipendentemente dal nostro coronotipo sia che siamo allodole oppure gufi il pomeriggio può compromettere il nostro giudizio professionale ed etico.» (p.54)

Da qui l’importanza ed il potere positivo dei breck ed in particolare del pranzo che viene quindi definito il pasto più importante del giorno (p. 60).

L’opinione comune è che «La colazione rafforza il corpo ed alimenta il cervello. È anche un guardrail per il nostro metabolismo: mangiare bene a colazione ci evita di rimpinzarci per il resto della giornata, il che tiene a freno il nostro peso e sotto controllo il colesterolo. Queste verità sono così evidenti, questi benefici così palesi, che il principio è diventato una sorta di catechismo nutrizionale.» (p.61).

Tuttavia – argomenta Pink - quando gli studiosi hanno avuto modo di applicare metodi scientifici più rigorosi, i benefici della colazione sono stati molto più difficili da individuare.

«Una relazione dice: ‘La raccomandazione di fare o saltare la colazione […] contrariamente all’opinione ampiamente condivisa […] non ha avuto alcun effetto percepibile sulla perdita di peso’. Un’altra: ‘La credenza (nella colazione) […] è superiore alla realtà delle prove scientifiche’. Diversi studi dimostrano come le virtù di una buona colazione siano stati finanziati da grossi gruppi industriali e così lo scetticismo aumenta.» (ibd.)

Il consiglio dell’Autore è il seguente: «fate una bella colazione, se volete. O saltatela, se preferite: un caffè e via! Ma se temete i pericoli del pomeriggio, iniziate a prendere più sul serio quel pasto spesso denigrato e sovente accantonato chiamato pranzo. Secondo una stima, il 62 % degli impiegati americani pranza nello stesso luogo in cui lavora tutto il giorno. Queste scene tristi […] hanno perfino un nome: ‘the sad desk lunch’, il triste pranzo alla scrivania. […] Ma è ora di prestare più attenzione al pranzo, perché gli scienziati sociali stanno scoprendo che è molto più importante per le nostre prestazioni di quello che potremmo pensare.» (cit. pp.61-62).

Pink sostiene che la pausa pranzo consumata insieme tra colleghi, può essere un momento di condivisione e di rafforzamento delle spirito di collaborazione, come studiato nel caso di una squadra di vigili del fuoco (cfr. p.62.). Ma la pausa pranzo deve avere due altre categorie, l’autonomia ed il distacco: la possibilità di determinare in piena autonomia come utilizzare la pausa pranzo, il distacco psicologico e fisico dal lavoro e dal luogo di lavoro. Non rispettare questi criteri, adattarsi quindi al ‘triste pranzo della scrivania’, magari navigando col cellulare sui social media, acuisce la fatica.

Pink salta completamente qualsiasi discorso sul cosa mangiamo e sottolinea l’importanza sul come mangiamo. Nell’ipertrofica produzione editoriale di libri di ricette e di diete ultimative, nell’ossessiva ricerca barocca di cibi inusuali e doverosamente abbinati, un libro che richiami l’attenzione sul come e sul quando si mangia, rappresenta una buona notizia. L’Autore orienta le sue indicazioni in funzione di una maggiore efficienza produttiva e lucidità decisionale: è il pragmatismo produttivo americano che lo spinge a sottolineare l’importanza del pranzo e ad auspicare che le aziende adottino sistemi di gestione coerenti.

Le sollecitazioni di Pink ci richiamano alla nostra umana necessità di ritagliarci con il pranzo un momento di condivisione o, quando possibile, un momento di intimità personale, di attenzione a se stessi intenti a compiere il gesto primordiale di recuperare, mangiando, le proprie energie.


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Dario Mariotti
Dario Mariotti
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Giornalista pubblicista, business developer di CAST Alimenti, Amministratore di Magazzino Alimentare - Innovethical food Initiative.
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