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Grandi laghi, il ghiaccio è ai minimi storici

Grandi laghi, il ghiaccio è ai minimi storici

Dopo mesi roventi, il ghiaccio che ricopre i Grandi Laghi fa segnare record negativi e le conseguenze potrebbero essere drammatiche.

D’inverno il ghiaccio sui Grandi Laghi negli USA dovrebbe essere una presenza fissa, ma il cambiamento climatico sta inficiando anche tale costante. Gli ultimi dati hanno, infatti, rivelato che la copertura glaciale è ai minimi storici e che in futuro la situazione è destinata a peggiorare. Le conseguenze rischiano d’investire tanto la natura quanto l’umanità e mitigare i danni è d’obbligo.

Grandi laghi: il ghiaccio è ai minimi storici
@envatoelements

I Grandi Laghi perdono ghiaccio 

A lanciare l’allarme sul fatto che i Grandi Laghi sono sempre meno coperti di ghiaccio in inverno ci ha pensato la National Oceanic and Atmospheric Administration. Abitualmente in piena stagione fredda i cinque grandi bacini d’acqua al confine tra Stati Uniti e Canada, Ontario, Erie, Superior, Huron e Michigan, raggiungono una media di copertura glaciale del 40%

Le ultime misurazioni della Noaa mostrano che al momento il valore è fermo al 5.9%, e che nei momenti più neri è arrivato a toccare quota 2.9%. I primi due bacini hanno fatto segnare nuovi record negativi dal 1973, anno in cui sono state iniziati i monitoraggi più affidabili, e sono essenzialmente ormai privi di ghiaccio. Gli altri bacini sono, invece, ai minimi storici. In 50 anni la quantità di ghiaccio presente è scesa del 25%, con un calo del 5% per decennio.

Grandi Laghi privi di ghiaccio 

La situazione relativa alla quantità di ghiaccio che ricopre i Grandi Laghi preoccupa gli esperti. Se le emissioni non calano, infatti, alcune baie nella zona potrebbero perdere completamente la copertura glaciale entro il 2060. A rischio sono soprattutto i bacini particolarmente ampi e profondi, come il Michigan e il Superior. I dati appaiono, poi, allarmanti già nell’immediato

Abitualmente la copertura glaciale dovrebbe arrivare a un picco del 53% a inizio marzo, ma appare evidente che il traguardo è lontano. Per quanto nel periodo invernale non siano mancati momenti di gelo, hanno spiegato gli scienziati, il freddo non è stato abbastanza continuativo da consentire al ghiaccio di espandersi. Non è un caso, per altro, che i record negativi siano stati individuati a ridosso della fine del 2023, l’anno più caldo mai registrato.

Grandi Laghi e ghiaccio in calo: conseguenze 

Il fatto che i Grandi Laghi stiano progressivamente perdendo ghiaccio rischia di avere un impatto su diversi settori. Le acque si scaldano e l’evaporazione va incontro ad accelerazioni importanti. Ciò non può che ripercuotersi sulla quantità e il tipo di precipitazioni, con un aumento delle piogge a scapito della neve. I livelli di ossigeno risultano, poi, in calo. 

Questo, insieme alla variazione nella temperatura delle acque, rischia di mettere in difficoltà flora e fauna autoctoni e, quindi, di causare alterazioni negli equilibri trofici. Nella zona ha, per altro, un grande valore il settore del turismo invernale, ma attività come pattinaggio sul ghiaccio e gite sulle slitte non possono essere praticate senza una solida base. Le navi rompighiaccio vedono, inoltre, diminuire i propri guadagni e gli annegamenti si moltiplicano.

I Grandi Laghi raccolgono oltre il 20% dell’acqua dolce della Terra e fare in modo che la situazione ghiaccio non degeneri è cruciale. Senza una diminuzione significativa delle emissioni di gas serra, però, il futuro appare segnato. Sapna Sharma, della York University di Toronto, ha spiegato che, al di là dei grandi specchi americani, se il pianeta continua a scaldarsi, entro la fine del secolo ben 215.000 bacini potrebbero dire addio al congelamento invernale.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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