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Fumo degli incendi, la luce del sole lo rende ancora più pericoloso

Fumo degli incendi, la luce del sole lo rende ancora più pericoloso

Il fumo degli incendi è un potentissimo inquinante e perché liberi nell’aria sostanze nocive è sufficiente l’esposizione ai raggi del sole.

Quando il fumo degli incendi si accumula la qualità dell’aria peggiora e spesso l’insospettabile colpevole è la luce del sole. Secondo una ricerca pubblicata in Science Advances infatti le sostanze liberate dalle fiamme non hanno bisogno di interagire con altri inquinanti per dare vita a molecole dannose per la salute umana e della natura, ma vengono, in un certo senso, modificate dai raggi solari.

Fumo degli incendi, la luce del sole lo rende ancora più pericoloso
@envatoelements

Cosa succede se respiriamo fumo degli incendi esposto al sole? 

Il fumo degli incendi rientra tra i fattori in grado di peggiorare la qualità dell’aria ma fino a oggi non si considerava il ruolo che il sole ha nell’equazione. Secondo quanto scoperto da un team della King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) la chiave sta in alcune molecole organiche presenti nel fumo. Queste sono il risultato della combustione di piante e alberi. 

Tali molecole agiscono dunque come fotosensibilizzanti. Assorbono cioè radiazioni solari e le “utilizzano” per innescare reazioni chimiche. Il processo porta alla formazione di perossidi, sostanze sia direttamente sia indirettamente dannose per salute umana, qualità dell’aria ed equilibri climatici.

Lo studio su fumo degli incendi, inquinamento e sole 

Il ruolo che il sole ha nel rendere anche maggiormente tossico il fumo degli incendi deve essere considerato. Gli scienziati con il nuovo studio hanno in primis colmato una lacuna di conoscenza. Prima si notava infatti che i perossidi si formavano persino in ambienti in cui le reazioni avrebbero dovuto risultare bloccate. Un esempio è fornito dai contesti delle metropoli, dove l’interazione con altri inquinanti prodotti dai filtri delle auto dovrebbe portare alla formazione di molecole diverse. 

Gli esperti non sono riusciti però a trovare un perché al fenomeno finché non hanno stabilito che la reazione che porta alla genesi dei perossidi è, in un certo senso, interna. Non dipende cioè dalle altre molecole in sospensione in atmosfera ma dalla natura di quelle colpite dalle radiazioni solari.

Perché la luce del sole è pericolosa con il fumo degli incendi? 

A causa della luce del sole il fumo degli incendi appare ancora più pericoloso di quanto già si dimostrasse. I roghi sembrano infatti in grado di liberare particolato anche in modo indiretto e ciò ha un impatto tanto sulla qualità dell’aria, che peggiora ancora, quanto sulla crisi climatica. Per quanto i perossidi non siano di per sé gas serra, finiscono per alterare la chimica atmosferica e portano alla genesi di inquinanti che innescano poi altre reazioni

Le particelle secondarie restano per altro in sospensione a lungo dopo l’estinzione delle fiamme e possono viaggiare per distanze lunghissime. I modelli costruiti finora, che non hanno considerato tale fattore, restituiscono quindi una sottovalutazione del problema.

Capire come il fumo degli incendi interagisce con la luce del sole rappresenta oggi una priorità. Nel contesto della crisi climatica le fiamme divampano sempre più frequentemente e con una violenza mai vista prima. Nell’ovest degli Stati Uniti le dimensioni dei roghi sono quadruplicatie tra il 1990 e oggi e la situazione non è più rosea nel territorio mediterraneo.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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