Incendi, rilascio record di arsenico

Gli incendi sono pericolosi tanto per l’ambiente, quanto per l’uomo e ora uno studio rivela che essi sono persino in grado di causare l’emissione di arsenico da parte del suolo. La segnalazione arriva da un lavoro pubblicato in Environmental Research Letters, che ha visto al centro dell’indagine i roghi che nella stagione 2023 hanno colpito alcune regioni del Canada. Limitare i danni appare la priorità.

Incendi e inquinamento da arsenico
A mostrare che gli incendi possono portare anche a rilasci record di arsenico ci ha pensato un team di University of Waterloo e Nipissing University. La ricerca si è concentrata sulla stagione dei roghi che nel 2023 ha colpito il Canada con estrema violenza e, per la precisione, sulla zona di Yellowknife, nei Northwest Territories.
Quattro incendi che hanno interessato tale area mineraria in quell’anno hanno contribuito al rilascio di metà dell’arsenico mondiale. Ciò equivale a un valore compreso tra le 69 e le 183 tonnellate del pericoloso metalloide. L’arsenico finisce, purtroppo, sia in aria sia in acqua, con gravi conseguenze per gli ecosistemi.
Incendi: dalla CO2 all’arsenico
I dati sul rilascio di arsenico connesso agli incendi in Canada ha suscitato sorpresa e inquietudine negli scienziati. Il metalloide, utilizzato come base per potenti veleni, pesticidi ed erbicidi, può rivelarsi, infatti, estremamente tossico. Vari studi hanno collegato la sua presenza eccessiva nell’ambiente a un aumento del rischio di incorrere in diabete, problematiche cardiovascolari e respiratorie, malattie neurologiche, nonché a esiti negativi in ambito riproduttivo, insorgenza di vari tipi di tumori e persino aumento della mortalità infantile.
Il caso canadese non deve, per altro, essere considerato un unicum. Esistono, infatti, nel mondo terreni che, a causa delle proprie caratteristiche o delle modalità di sfruttamento a cui sono sottoposti, finiscono per sequestrare il metalloide e, quando vengono colpiti dalle fiamme, possono rilasciarlo.
Incendi, ambiente e arsenico
Lo studio solleva nuove preoccupazioni sulla pericolosità degli incendi. In un mondo messo a dura prova dal cambiamento climatico ci si attende un moltiplicarsi dei roghi. I ricercatori specificano che dove il pericolo incendi interessa aree sottoposte ad attività di estrazione e fusione, in passato o nel presente, il rischio deve essere considerato massimo.
La quantità di arsenico rilasciata dipende, però, da diversi fattori. Tra questi rientrano: estensione dell’incendio, temperatura a cui ardono le fiamme, profondità a cui giungono e tipo di terreno colpito. Approfondire la ricerca risulta d’obbligo. Il lavoro, che è il primo ad aver calcolato la quantità di arsenico stoccata nelle aree di Yellowknife, potrebbe rivelarsi una pietra miliare per il futuro.
Capire quanto gli incendi possano danneggiare l’ambiente persino causando il rilascio di arsenico è fondamentale. Colin McCarter, fra gli autori, ha sottolineato che il lavoro, lungi dal sostenere che la situazione sia disperata, rappresenta piuttosto una chiamata all’azione. La collaborazione interdisciplinare tra chimici, scienziati ambientali, autorità competenti, indigeni ed esperti del fuoco costituisce la risorsa principale.
