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La differenza tra pesca gialla e bianca

La differenza tra pesca gialla e bianca

È il colore della polpa che le distingue e ne definisce la qualità e le proprietà, ecco qual è la differenza tra pesca gialla e bianca

Esistono una grande varietà di pesche, ognuna con le sue proprietà nutrizionali, gusto e freschezza. Queste si distinguono per forma, colore e stagionalità (dall’inizio dell’estate fino al mese di settembre). In questo articolo approfondiremo, in particolare, la differenza tra pesca gialla e bianca, due varietà molto diffuse e apprezzate, in qualche modo molto simili ma non uguali.

differenza pesca gialla e bianca
FOTO: Nisonco @Unsplash

Come scegliere le pesche: tutte le varietà sul mercato

Le pesche hanno proprietà depurative e digestive, grazie all’alto contenuto di fibre. Sono ricche di vitamine, sali minerali (soprattutto potassio e fosforo) e antiossidanti. E, come molta altra frutta, sono poco caloriche. Ne esistono molte varietà sul mercato tra cui scegliere. Tra le principali abbiamo:

  • Pesca gialla
  • Pesca bianca
  • Pesca nettarina o noce
  • Pesca tabacchiera o saturnina
  • Percocche
  • Pesche di Verona IGP (nettarine)

La differenza tra pesca gialla e bianca

La pesca gialla è sicuramente la più conosciuta. La buccia è vellutata, la polpa succosa e, chiaramente, di colore giallo. La pesca bianca esteriormente è molto simile alla prima, ma presenta una polpa più fibrosa e chiara, quasi bianca appunto. Questa differenza di colore dipende dalla quantità di carotenoidi contenuti nel frutto, ovvero i pigmenti che colorano frutta e verdura. Le pesche gialle ne contengono evidentemente di più.

pesca polpa gialla
FOTO: Sara Cerverao @Unsplash

Una questione genetica

Le pesche naturalmente contengono una proteina attiva che degrada i pigmenti contenuti nella polpa, trasformandoli da gialli a bianchi. Ciò significa che le pesche in origine era tutte bianche. L’aumento dei pigmenti nella pesca gialla, invece, è dipeso da variazioni genetiche che ne hanno originato una diversa qualità. A dirlo è un gruppo di ricerca dell’Università di Udine che, in collaborazione con il Centro di Ricerca per la frutticoltura di Roma, ne ha studiato le caratteristiche. Spiegano i ricercatori:

“Nel corso del tempo sullo stesso gene sono intervenute tre mutazioni genetiche diverse e indipendenti, ciascuna delle quali ha indotto una perdita di funzionalità della proteina e, di conseguenza, la comparsa del colore giallo nella polpa dei frutti a seguito della mancata degradazione dei pigmenti”.

Pesca gialla e bianca, le differenze nutrizionali

La differenza tra pesca gialla e bianca non è solo una questione di pigmenti. O meglio, da questa caratteristica dipende poi, la differenza di proprietà nutrizionali tra le due varietà. La polpa bianca, infatti, risulta essere più fibrosa, zuccherina e minerale, caratteristiche che la rendono senz’altro più digeribile rispetto alla pesca gialla. La concentrazione di fitonutrienti contenuti in quest’ultima, infatti, richiede un impegno digestivo maggiore.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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