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Differenza tra grano duro e grano tenero

Differenza tra grano duro e grano tenero

Quali sono, esattamente, le differenze tra il grano duro e il grano tenero? Ci sono molte caratteristiche da tenere a mente per distinguere questi tipi di frumento.

Quando si parla di frumento la differenza tra il grano duro e il grano tenero spesso non è molto chiara. Per quanto ci siano delle differenze visibili tra i due cereali, quelle più importanti sono a livello nutrizionale e, ancora di più, sul loro impiego in cucina. Ecco cosa dovete sapere per poter distinguere questi due grani.

Grano duro

Per capire la differenza tra grano duro e grano tenero è bene partire dalla spiga del prima, che ha quelle che tecnicamente si definiscono reste molto lunghe, filamenti terminali sui singoli chicchi ben visibili nella spiga. La consistenza del chicco, come dice il nome stesso, è particolarmente dura, di un colore quasi traslucido. Questo tipo di cereali ama il caldo e si trova spesso e volentieri nei campi del sud Italia.

La farina che si ottiene dalla macinazione dei suoi chicchi ha una grana grossolana, di un caratteristico colore giallo ambrato, conosciuta anche come semola. Ora le caratteristiche per certi versi più importanti: gli impasti ottenuti con questa farina sono più tenaci, ottimi per la panificazione e per la produzione di pasta secca. Riesce ad assorbire parecchia acqua, contiene molte proteine e un’alta percentuale di glutine. Ultima ma non ultimo, ha un buon indice glicemico.

Grano tenero

Entrando nel merito della differenza tra grano duro e grano tenero, il secondo ha reste più corte rispetto a quelle dei chicchi del grano duro, la consistenza è più morbida e il colore tende ad essere opaco e più facilmente frantumabile. Cresce particolarmente in un clima umido e senza grandi escursioni termiche, per intenderci quello della pianura Padana risulta perfetto.

La farina che si ottiene macinando il grano tenero è quella classica che quasi tutti noi abbiamo in casa, con un buon livello di estensibilità ma un minor grado di tenacità rispetto alla semola. Questo vuol dire che è molto adatta ai prodotti lievitati, soprattutto quelli più «delicati» come torte o brioches, ma anche paste fresche o all’uovo.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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