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Differenza tra croque monsieur e croque madame

Differenza tra croque monsieur e croque madame

Due toast molto particolari che nascondono più di una differenza, il croque monsieur e il croque madame, conquistano lo street food e i palati degli appassionati della cucina francese.

Se vi dovesse venire un attacco di fame passeggiando per le strade di una cittadina francese, noterete sicuramente due bontà tanto gustose quanto è particolare il loro nome: stiamo parlando di croque monsieur e del croque madame e delle lora differenza.

In un primo momento potrebbe capitare anche di scambiare uno con l’altro questi due toast speciali, veri e propri gioielli dello street food in Francia. Tuttavia, ad una più attenta analisi, non si differenziano solo per via del nome.

Croque monsieur e croque madame: ingredienti a confronto

Per comprendere le differenze tra il croque monsieur e il croque madame bisogna per prima cosa capire di cosa si sta parlando. Il croque monsieur è una sorta di toast letteralmente impregnato di formaggio fuso - generalmente viene usato l’emmental, il gruviera oppure il comtè - al cui interno è celato un ripieno al prosciutto. Il pane può essere di due qualità: in cassetta dal retrogusto dolce, come il francese pain de mie, oppure il più tradizionale pane a fette di grano duro e olio d’oliva extravergine.

A dir la verità questi sono anche gli ingredienti della versione «femminile» del toast, infatti: pane, formaggio e prosciutto compaiono anche nel croque madame. La più evidente differenza tra il croque monsieur e il croque madame è la presenza dell’uovo all’occhio di bue. Inoltre, secondo alcune voci, a distinguere i due sfiziosi toast anche il tipo di cottura: mentre il croque monsieur viene cotto al forno dopo essere stato spalmato di besciamella, il croque madame viene cucinato in padella con del burro e guarnito all’ultimo con un uovo al tegamino.

Le ricette alle origini del croque monsieur e del croque madame

Le leggende che circondano il croque monsieur e il croque madame sono molte. Tutto ciò dona loro un’aura che ne rende ancora più suggestiva la degustazione. Le prime tracce del croque monsieur nella storia della cucina compaiono all’inizio del Novecento: viene citato nel 1919 da Marcel Proust nell’opera «All’ombra di giovani ragazze in fiore» e nel 1947 da René Girard nel libro «Storia delle parole della cucina francese».

Per quanto riguarda invece il mito, esistono due versioni. Una si riferisce alle vicende di Michel Lunarca, ingegnoso proprietario del bistrot in boulevard des Capucines, a Parigi, che inventò il croque monsieur per far fronte alle accuse (infondate) di cannibalismo. L’altra invece si riferisce ad un gruppo di operai che si dimenticarono i loro toast sul termosifone e, una volta giunta l’ora di pranzo, li ritrovarono croccanti e con il formaggio completamente fuso. Il croque madame invece è stato chiamato così per la somiglianza tra la forma dei cappelli femminili che andavano di moda all’epoca e l’uovo al tegamino posizionato sull’ultimo strato, anche se alcuni pensano che sia un omaggio alla scrittrice Madame de Stael.

La famiglia dei toast oltre il croque monsieur e il croque madame

Le varianti dei due toast francesi sono molte, infatti non esistono solo il croque monsieur e il croque madame: come capita spesso in cucina, la ricetta originaria ha subito delle variazioni in base alla località. Per esempio esistono varianti sia nei Paesi Bassi che in Spagna; all’interno della stessa Francia ci sono diversi croque: provencal con il pomodoro, norvegièn con il salmone, gagnet con il formaggio Gouda e tartiflette con patate e formaggio sono solo alcune delle possibilità in cui è possibile assaporare questa prelibatezza.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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