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Cos’è il tagatosio, lo zucchero con poche calorie

Cos’è il tagatosio, lo zucchero con poche calorie

Il tagatosio contiene solo il 38% delle calorie dello zucchero tradizionale, perché allora è poco diffuso?

Il tagatosio è un tipo di zucchero che contiene solo il 38% delle calorie zucchero tradizionale. Viene generalmente considerato sicuro per il consumo, tuttavia la sua diffusione e il suo consumo è limitata. Una recente ricerca americana potrebbe cambiare le cose in futuro portando il tagatosio più spesso sulle nostre tavole.

Cos’è il tagatosio?

Il tagatosio è un tipo di zucchero di scoperta relativamente recente, contenuto in diversi alimenti in natura come ad esempio molti prodotti caseari. La sua composizione chimica è simile a quella del fruttosio e le maggiori agenzie di controllo per la salute degli alimenti europee e americane, come l’EFSA e la FDA, l’hanno considerato sicuro per il consumo. Il suo vantaggio rispetto allo zucchero tradizionale è che, a parità di peso, contiene solo il 38% delle calorie mantenendo il 92% del potere dolcificante.

Il tagatosio ha un basso indice glicemico (inferiore a 5) e meno probabilità di portare a alla carie dei denti. Ha inoltre effetti probiotici grazie alla forma particolare della sua molecola che stimola la crescita di microflora benefica.

Perché il tagatosio è poco diffuso?

Se le proprietà del tagatosio come dolcificante paiono essere così positive, perché allora non lo usiamo in tavola tutti i giorni? La risposta è semplice: costa troppo produrlo. Nonostante sia generalmente estratto da prodotti caseari, questo particolare zucchero non è abbondante. I processi industriali necessari per estrarre il tagatosio da un altro zucchero, il galattosio, sono generalmente molto inefficienti. Tutto questo tuttavia potrebbe cambiare in futuro.

Alcuni ricercatori della Tufts University negli Stati Uniti potrebbero infatti aver individuato un nuovo procedimento per abbattere i costi di produzione. Il loro procedimento passerebbe da una efficienza del 30% a una dell’85%. Il «segreto» sarebbe l’utilizzo di un particolare tipo di batteri, i Lactobacillus Plantarum che sarebbero in grado di convertire il galattosio in tagatosio nei loro processi naturali. Come sempre in questi casi la strada dal laboratorio al supermercato è lunga eppure i ricercatori sono convinti che se saranno in grado di portare il loro processo su larga scala, nei prossimi anni il tagatosio potrebbe diventare un dolcificante molto più comune.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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