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Cos’è il Nutriscore e come funziona?

Cos’è il Nutriscore e come funziona?

Capire cos’è il Nutriscore può aiutare a comprendere uno dei dibattiti più accesi tra l’Italia e l’Unione Europea sull’etichettatura del cibo

Uno degli argomenti di contrasto più recenti tra Italia e Unione Europea si chiama Nutriscore. Si tratta di una proposta per un sistema di etichettatura degli alimenti uniforme tra tutti i Paesi membri dell’Ue fatta nell’ambito della strategia farm to fork. In altre parole, una nuova grafica sui pacchetti per fornire ai consumatori una sintesi delle qualità nutrizionali dei prodotti. Il problema è che non tutti Paesi vedono di buon occhio questa possibile novità, tra cui appunto il nostro, per il modo in cui funziona e per alcuni rischi che deriverebbero dalla sua introduzione. Che cos'è che non piace di questo Nutriscore?

Cos’è il Nutriscore e come funziona
Foto: The RedBurn @Wikimedia

Nutriscore, cos’è e come funziona

Il Nutriscore è un sistema di etichettatura “a semaforo” che in futuro potrebbe comparire sulla parte frontale delle confezioni dei prodotti alimentari. È stato così ribattezzato perché la sua grafica riproduce quella dei segnali luminosi che regolano il traffico per strada. Sono cinque i colori in scala che possono essere assegnati a un alimento: rosso, arancione, giallo, verde chiaro e verde scuro. A questi cinque gradi corrispondono anche delle lettere, dalla E alla A. Un prodotto molto sano sarebbe quindi etichettato con una A su sfondo verde, uno poco salubre con una E su sfondo rosso.

Il sistema, introdotto dal 2017 in Europa e già adottato volontariamente da Francia e Belgio, punta a sintetizzare visivamente i valori nutrizionali degli alimenti, in particolare grassi, sale, zuccheri e kilocalorie.. La tecnica di classificazione dei prodotti avviene in base alle quantità: il calcolo è effettuato su 100 grammi o 100 millilitri per tutti gli alimenti.

Nutriscore, cos'è che non piace

È proprio questo meccanismo una delle tante cose che non piace all’Italia del Nutriscore. Una buona parte del settore agroalimentare del nostro Paese, sostenuto anche dalla politica, afferma che molte eccellenze della tradizione nostrana (in alcuni casi tutelati da marchi come Igp e Dop) sarebbero eccessivamente penalizzati da questo sistema, come salumi e formaggi. Di conseguenza ne uscirebbero danneggiati i produttori e l’economia in generale. Tra i prodotti più a rischio vengono citati soprattutto il Parmigiano Reggiano e l’olio extravergine d’oliva.

La contestazione sul metodo di classificazione in sintesi dice che non si può considerare una quantità di 100 grammi per classificare alimenti come il Parmigiano Reggiano, ma andrebbe valutata la singola porzione raccomandata, che non corrisponde a quel peso. Il Nutriscore è inoltre visto dall’Italia anche come un attacco alla famosa dieta mediterranea di cui siamo tra i maggiori rappresentanti. Contrari al Nutriscore sono anche Grecia, Repubblica Ceca e Ungheria.

I favorevoli

I Paesi pronti a introdurre l’etichettatura fronte-pacco Nutriscore sarebbero Germania, Spagna, Olanda e Lussemburgo. A sostegno di questo sistema, si è formato anche un gruppo di oltre 300 scienziati ed esperti di salute europei, i quali sostengono che il Nutriscore sia l’unica grafica di questo tipo con un’efficacia dimostrata nell’aiutare i consumatori a fare scelte salutari. In Francia la sua scelta è stata basata su una serie di studi scientifici e soprattutto sui risultati di un esperimento su larga scala fatto coinvolgendo 60 supermercati.

I favorevoli al Nutriscore sostengono che sia positivo in quanto permette di comparare con più facilità i prodotti all’interno della stessa categoria merceologica senza confondere i consumatori. Come ha spiegato la ricercatrice francese Mathilde Touvier al sito The Conversation rende possibile “ad esempio, all’interno della vasta categoria delle patatine, di identificare facilmente quelle con la migliore qualità nutrizionale caratterizzate dalla lettera A rispetto a quelle più caloriche caratterizzata dalla lettera D o E”.

Decisione rinviata

La presentazione della proposta del regolamento da parte della Commissione europea sulla nuova etichettatura, inizialmente previsto per la fine del 2022, è stata rinviata al 2024. Un portavoce dell’istituzione ha riferito al portale Food Navigator che è probabile che si vada verso un’etichettatura che metta insieme le caratteristiche del Nutriscore, del sistema “a serratura” adottato in Svezia e del Nutrinform Battery, scelto dall’Italia negli ultimi anni.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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