Cos’è un tifone?
Spesso quando si parla di tifone al timore che si genera segue una certa confusione perché definire di che fenomeno atmosferico si tratti di preciso non è immediato. In realtà si tratta di un ciclone tropicale che deve il proprio nome all’area geografica in cui si sviluppa. Le caratteristiche che presenta sono in tutto e per tutto simili a quelle di un urgano ma fare delle distinzioni resta possibile.

Cosa significa tifone?
Tifone è un termine che viene utilizzato per indicare un sistema caratterizzato da venti che ruotano molto rapidamente intorno a un centro caratterizzato da bassa pressione e che generano piogge di forte intensità. Quando si parla di tifoni ci si riferisce ai cicloni tropicali che si formano nella zona del Pacifico Nord Occidentale, in particolare a quelli che hanno origine nei pressi delle Filippine e del Mar Cinese.
Si tratta della controparte asiatica degli uragani atlantici. Perché le tempeste possano essere definite in questo modo è dunque necessario che i venti raggiungano almeno i 119 chilometri orari. Il termine tifone deriva secondo alcune ipotesi dal cinese "T'ai fung", poi evoluto nel portoghese “tufão” e che significa "grande vento". In altre teorie la parola fa invece riferimento a “Typhon”, figura mitologica greca associata a venti e tempeste.
Come si genera un tifone?
Un tifone si genera in presenza di determinate condizioni. Tutto parte dalle acque oceaniche delle aree comprese tra i tropici. Queste devono scaldarsi fino a raggiungere i 26.5°C in superficie per poter innescare il tifone. L’evaporazione a questo punto accelera e il vapore, salendo verso l’alto, libera una zona di bassa pressione che le masse d’aria fredda tendono a riempire.
La rotazione terrestre fa il resto, conferendo al sistema la tipica forma a spirale. In quota l’umidità torna invece a condensare e a formare nubi cariche di pioggia. Al centro del tifone si registra un’area di bassissima pressione dove le condizioni risultano favorevoli. All’esterno di essa, invece, il fenomeno esplode con violenza.
Qual è la differenza tra tifone e tornado?
Un tifone è un fenomeno atmosferico a se stante e non va confuso con i tornado, o trombe d’aria. Nel caso del ciclone a ruotare sono infatti venti e nubi, mentre nel secondo il vortice interessa le masse d’aria che originano da un cumulonembo. I tifoni si formano poi esclusivamente su mari e oceani nelle aree tropicali, mentre i tornado possono generarsi sulla terraferma anche alle medie latitudini.
Il diametro di una tromba d’aria risulta per altro molto ristretto se paragonato a quello di un tifone. Il confronto è tra qualche decina di metri e alcune centinaia di chilometri. Anche la durata risulta impari. Un tornado si esaurisce nel giro di minuti, mentre un tifone arriva a insistere per giorni o settimane.
Un tifone si forma in modo del tutto analogo a un uragano ma esistono delle distinzioni che vanno al di là della pertinenza geografica. La stagione dei primi fenomeni va, infatti, da maggio a dicembre, mentre quella dei secondi va da giugno a novembre. I tifoni dovrebbero poi essere più frequenti degli uragani perché il Pacifico è mediamente più caldo dell’Atlantico. Il cambiamento climatico continua però a scombinare le carte.






