Cibi della sfortuna, cosa non mangiare a Capodanno
A Capodanno la superstizione regna sovrana e, accanto agli alimenti latori di buona sorte, troviamo anche i cibi associati alla sfortuna. La tradizione vuole che tra questi rientrino pietanze in qualche modo associate a simbologia negativa o piatti che per non causare danni vanno serviti in un certo modo. Andiamo allora a scoprire insieme tutto quello che c’è da sapere per preparare un cenone al riparo dai cattivi presagi.

1) Attenzione ai crostacei
In cima alla lista dei cibi porta sfortuna da bandire nel cenone del 31 dicembre troviamo gamberi, aragoste e granchi. Questi crostacei si spostano infatti camminando all’indietro. Fanno dunque da cattivo auspicio perché invitano a guardare all’anno appena passato piuttosto che all’apertura verso il futuro. Simboleggiano cioè l'arresto contrapposto al progresso. In molte tradizioni tali alimenti vengono serviti all’interno delle preparazioni delle diverse portate ma la superstizione invita a lasciar perdere.
2) Niente pollo
Per chi vuole evitare i cibi porta sfortuna, a Capodanno le ricette a base di pollo o di altri volatili andrebbero saltate a piè pari. Anche qui la simbologia è quasi elementare: a causa della presenza di ali nel piatto, la felicità rischia di volare via insieme all’animale che stiamo mangiando. Nemmeno consumare solo cosce o altre parti del corpo degli sfortunati uccelli aiuterebbe perché la loro presenza costituirebbe già di per sé un rischio.
3) Cibi neri e sfortuna
In molte tradizioni i cibi da associare alla sfortuna sono quelli di colore nero e la lista della spesa per il cenone di Capodanno non fa eccezione. La macabra tonalità è infatti considerata simbolo di lutto e salutare il nuovo anno con alimenti che incarnano questo spirito è visto quasi come un autosabotaggio. Sulle tavole del 31 dicembre si evitano allora spesso nero di seppia, more, liquirizia e persino cioccolato fondente.
4) Pane capovolto
Persino il pane può rientrare nei cibi della sfortuna durante il Cenone di Capodanno. Tale alimento non è di per sé bandito e può anzi occupare un posto di rilievo nel menu. È però fondamentale che esso non venga messo in tavola capovolto. Tale gesto sarebbe infatti in grado secondo la superstizione di far mutare verso il peggio la sorte di tutti i commensali.
Se notiamo l’errore è fortunatamente ancora possibile correggere il tiro, raddrizzando velocemente il pezzo di pane al contrario. La tradizione ha sia radici religiose collegate al fatto che l’alimento rappresenta per i cristiani il corpo di Cristo, sia origini storiche, dato che dal Medioevo in poi tra Francia e Italia, i fornai servivano il pane capovolto ai boia in segno di spregio.
Accanto a lenticchie, cotechino, chicchi d’uva e altri cibi della buona sorte troviamo insomma anche alimenti e gesti amici della sfortuna. Secondo la tradizione bisognerebbe anche guardare con diffidenza a chi versa il vino con la mano sinistra, dato che, imitando la figura di Giuda, distribuirebbe cattivi auspici. Per chi vuole un anno di prosperità poi la dispensa non dovrebbe mai essere vuota l’1 gennaio, quindi si consiglia di fare la spesa proprio prima del Cenone.






