Come birra e patatine possono aiutare contro il cambiamento climatico
La combinazione patatine-birra diventa un’alleata nella lotta al cambiamento climatico. Il noto marchio di chips britannico Walker sta introducendo nei suoi processi produttivi una tecnologia che consente di sfruttare l’anidride carbonica generata dalla fermentazione della birra per creare un fertilizzante da utilizzare nei campi di patate destinate a diventare nuovi snack salati. Insomma, aperitivi, bevute al pub e tutte le altre occasioni che prevedono una ciotola di patatine e un bel boccale schiumoso, alimenteranno, per ora solo in Inghilterra, un meccanismo circolare virtuoso.

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Gli scarti tornano nei campi
Il vantaggio di questa novità è duplice: da un lato saranno rimosse le emissioni legate alla produzione della birra; dall’altra saranno ridotte quelle rilasciate dalle inquinanti fabbriche chimiche specializzate in fertilizzanti. Nel dettaglio, il nuovo prodotto per i campi sarà ricavato mescolando la CO2 agli scarti di lavorazione delle patate creati da un digestore anaerobico, un impianto che favorisce la degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi che non necessitano di ossigeno.
Ancora non è noto con quale birrificio sarà creata la partnership per mettere in moto questo processo. Walker, tuttavia, ha già condotto i primi test. Il fertilizzante derivato dalle patate e destinato alle patate è già stato distribuito sui terreni che daranno i prossimi raccolti. Il prossimo anno l’azienda installerà l’equipaggiamento necessario per la produzione autonoma della sostanza nella fabbrica di Leicester in vista del raccolto del 2022.
La tecnologia
L’interessante processo è stato sviluppato dalla start-up CCm. Il progetto è stato finanziato dal governo britannico, che proprio a novembre ha presentato un ambizioso piano di transizione energetica per il Regno Unito. CCm è specializzata nella tecnologia di “sequestro e riuso” dell’anidride carbonica, tecnologia sorella del “sequestro e stoccaggio”, che invece prevede l’immagazzinamento nel sottosuolo della CO2 catturata da fonti come le ciminiere. Grazie a questo sistema, garantiscono gli ideatori della tecnologia, il fertilizzante sarà disponibile allo stesso prezzo di quelli tradizionali. Con la differenza che non si avranno le emissioni che fanno di quello agricolo uno dei settori più condannati per il surriscaldamento climatico
Non solo patate
La sostanza circolare non sarà destinata solo ai campi di patate. PepsiCo, proprietaria del brand Walker, è intenzionata a estenderne l’impiego e prevede di utilizzarla anche nei campi di avena e mais. Una storia fatta di chiaroscuri quella del gigante delle bibite con l’ambiente: da una parte, è una delle compagnie leader nella lotta alle emissioni di CO2 e di recente ha annunciato di eliminare la plastica vergine dalle bottiglie vendute in nove stati europei entro il 2022; dall’altra, si è classificata al secondo posto della classifica 2020 dei peggiori inquinatori di plastica pubblicata ogni anno dal movimento Break Free From Plastic.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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