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Coltivare funghi a Km 0 con gli scarti della birra biologica

Coltivare funghi a Km 0 con gli scarti della birra biologica

Per coltivare funghi biologici esotici a Km 0 utilizzare gli scarti della birra bio sembra la migliore delle soluzioni, sia per il palato che per l’ambiente.

L’idea di coltivare funghi esotici a Km 0, utilizzando gli scarti della birra biologica come substrato dove coltivarli, potrebbe essere un perfetto esempio di economia circolare: un rifiuto diventa una preziosa risorsa da utilizzare nella produzione di un alimento, in questo caso i funghi, che ottiene anche una certificazione bio. Il progetto, nonostante qualche anno alle spalle, sta cominciando a crescere recentemente, grazie all’interessamento di un pubblico sempre più ampio.

Come coltivare funghi biologici a Km 0 con gli scarti della birra

Per coltivare funghi a km 0, quindi senza andare in campagna, il modo migliore per procedere è utilizzare una sostanza, conosciuta tecnicamente come substrato, che abbia tutte le caratteristiche per ospitare le spore di questi organismi. In molte guide reperibili online si trovano consigliati gli scarti del caffè, per intenderci ciò che rimane nella moka dopo aver finito di preparare la bevanda.

È proprio questa la soluzione che inizialmente avevano provato ad utilizzare in Belgio, in una piccola realtà conosciuta come Le Champignon de Bruxelles, che si occupa di coltivare funghi biologici, esotici e a Km 0. L’azienda ha scoperto presto che però i fondi del caffè non andavano bene, e ha provato ad utilizzare gli scarti della birra biologica, trovando in questo substrato la soluzione perfetta per crescere funghi delle varietà shiitake, maitake e nameko.

Quando utilizziamo il termine scarti della birra ci riferiamo all’orzo maltato esausto dopo la cottura in acqua. È interessante sottolineare questo dettaglio perché la birra è certificata bio, motivo per cui lo sono anche i grani impiegati per produrla, e di conseguenza anche coltivare funghi con questo substrato significa mettere le mani su un prodotto biologico. In più la coltivazione in ambienti chiusi vicini al centro città di Brussel significa avere funghi biologici a Km 0, perfetti per chi ama sostenibilità e qualità.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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