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Colchico: cos’è il falso zafferano velenoso e come riconoscerlo

Colchico: cos’è il falso zafferano velenoso e come riconoscerlo

Il colchico, anche detto falso zafferano, è un vegetale velenoso che, se ingerito o semplicemente toccato, può causare gravi intossicazioni.

Per molti il nome colchico d’autunno potrebbe apparire senza significato, ma conoscere tale vegetale, noto anche come falso zafferano, è piuttosto importante, perché esso è molto velenoso. Gli elementi a cui prestare attenzione per non confondere l’erba tossica con la gustosa spezia sono diversi. A costituire un pericolo sono tanto l’ingestione, quanto il contatto, e in caso di sospetto avvelenamento, rivolgersi a un pronto soccorso è d’obbligo.

Colchico: cos’è il falso zafferano velenoso e come riconoscerlo
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Colchico: il falso zafferano velenoso 

Il colchico, Colchicum autumnale, è una pianta erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle Colchicaceae. Il vegetale viene chiamato spesso anche falso zafferano o zafferano bastardo perché i suoi fiori sono simili a quelli della nota spezia. La pianta fiorisce in autunno, come suggerisce il nome, e raggiunge un’altezza massima di 40 centimetri. Il fusto è quasi assente e le foglie sono glabre, di colore verde brillante, di lunghezza non superiore ai 25 cm. 

Il colchico cresce in territori montuosi, fino a 2.200 m di quota. Ama gli spazi aperti e prospera quindi nei prati e nelle radure boschive, dove il tasso di umidità è alto. In Italia la pianta è presente sull’arco Alpino e sull’Appennino Tosco-Emiliano. Il falso zafferano è molto velenoso, a causa della colchicina, un alcaloide altamente tossico per l’organismo.

Come riconoscere il falso zafferano velenoso? 

Dato che il colchico risulta estremamente velenoso, capire come distinguere il falso zafferano da quello vero è fondamentale. In Italia è bene specificare che la pregiata spezia non cresce spontanea in natura, ma viene solo coltivata. È dunque saggio evitare di raccogliere specie autoctone che la ricordino. Gli indizi arrivano, poi, dai fiori. Questi sono in entrambi i casi di colore rosa-violaceo tenue, ma nel colchico gli stami sono 6, mentre nello zafferano sono 3. 

Quest’ultimo presenta anche, alla base dei fiori, delle foglie lunghe e strette, assenti nella prima varietà. A cambiare è, poi, il periodo in cui le piante si ricoprono di colore. Per il vegetale commestibile la fioritura avviene tra ottobre e novembre, mentre per la controparte tossica il periodo va da agosto a settembre.

Morti a causa del falso zafferano velenoso 

Riconoscere il colchico come falso zafferano velenoso può fare la differenza tra la vita e la morte. La colchicina è, infatti, estremamente pericolosa per l’organismo. Se si ingerisce il colchico il primo disturbo che è possibile avvertire è un grande bruciore alla bocca. Successivamente si sviluppano i sintomi gastro-intestinali, con nausea, vomito e diarrea. 

Se non si procede a un immediato trattamento l’avvelenamento può colpire rapidamente anche sistema nervoso, ghiandole endocrine, reni, sistema cardiocircolatorio e apparato respiratorio. Non è escluso che insorgano cefalea, convulsioni, delirio e coma. La morte può sopraggiungere in pochi giorni. A essere pericolosa non è solo l’ingestione della pianta. Anche il semplice contatto con il colchico può, infatti, causare danni alla pelle.

Se si sospetta di aver avuto a che fare con il falso zafferano velenoso recarsi immediatamente in pronto soccorso è d’obbligo. In caso di ingestione qui si procede, in genere, alla lavanda gastrica e alla somministrazione di carbone vegetale per favorire l’eliminazione delle tossine. Le autorità sanitarie raccomandano a chiunque non sia più che preparato di non raccogliere vegetali selvatici.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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